Modello Unico, verso lo slittamento dei pagamenti al 6 luglio

Sembra ormai cosa fatta lo slittamento del pagamento delle imposte dal 16 giugno al 6 luglio. La proroga – ampiamente richiesta dalle associazioni di categoria nelle ultime settimane – dovrebbe essere contenuta in un Dpcm, redatto dal Ministero sulla falsa riga di quello dello scorso anno. Ma con una importante novità.
Ad essere interessati dalla proroga saranno infatti non soltanto le partite Iva soggette agli studi di settore, ma anche quelle che seguono uno dei due regimi agevolati: i minimi e il forfetario.
Diventa così più ampia la platea dei soggetti interessati allo slittamento: circa 4 milioni di partite Iva.
La proroga
Attualmente il termine fissato per il pagamento del saldo del 2014 e del primo acconto per il 2015 è martedì 16 giugno. Con la proroga la scadenza sarà posticipata a lunedì 6 luglio. Ci saranno quindi 20 giorni di tempo in più per pianificare il versamento dell’Irpef dovuta. Una boccata d’ossigeno che consentirà di rifiatare e di non svuotare il portafogli a metà giugno, quando bisognerà pagare l’Imu e la Tasi.
Lo spostamento riguarderà anche il versamento ritardato dell’Irpef con maggiorazione dello 0,40%. In questo caso infatti sarà possibile versare l’importo più gli interessi a tasso ridotto dal 7 luglio fino al 20 agosto. Sul punto ricordiamo infatti che nel mese di agosto la classica scadenza del 16 viene allungata di qualche giorno per non rompere la pausa di Ferragosto.
Gli studi di settore
A richiedere la proroga sono state le associazioni di categorie di imprese e professionisti, preoccupate per i ritardi nel rilascio del nuovo software Gerico per gli studi di settore. La versione definitiva del programma è stata infatti licenziata soltanto il 27 maggio e di conseguenza il tempo per procedere al calcolo delle imposte entro il 16 giugno sarebbe stato davvero ristretto.
A beneficiare della proroga saranno però anche i minimi e i forfettari, due categorie di partite Iva che non sono soggette agli studi di settore. Si tratta di una importante novità, soprattutto per i forfettari: molti di questi che nel 2014 erano nel regime ordinario potrebbero dover ricalcolare al ribasso l’acconto e quindi anche per loro lo slittamento giunge a pennello.
Da segnalare infine che lo slittamento riguarderà anche i soci di società di persone (le Snc e le Sas), i collaboratori di imprese familiari, i componenti di associazioni di artisti o di professionisti e i soci di società di capitali trasparenti.