Nuovo redditometro, ecco le novità più importanti del 2013
Dovrebbe essere questione di giorni, se non di ore. L’Agenzia delle Entrate sarebbe finalmente pronta a emanare la circolare con cui verranno definitivamente stabiliti i criteri sui quali si baserà il nuovo redditometro. Dopo mesi di infuocate polemiche, i tecnici guidati dal direttore generale Attilio Befera, si sono presi tutto il tempo per apportare le modifiche a quegli aspetti del nuovo redditometro che avevano suscitato le perplessità maggiori. Anche perché, le insistenze a rivedere alcune misure sono state tali che si è arrivati ad immaginare l’annullamento del nuovo strumento di lotta all’evasione fiscale. Per non parlare delle tante sentenze dei tribunali sparsi per l’Italia che sono più volte arrivati a definire incostituzionale il nuovo redditometro. In questa bagarre, l’Agenzia delle Entrate ha sempre tenuto duro, affermando che il nuovo strumento di verifica fiscale avrebbe comunque visto la luce. Ora dovremmo esserci. Andiamo a vedere quali saranno le modifiche più importanti, almeno a sentire le prime indiscrezioni, che tra l’altro sono filtrate attraverso qualche alto dirigente della stessa Agenzia delle Entrate.
Addio alle medie Istat
Questo è stato certamente fin dall’inizio uno dei capitoli più tormentati del nuovo redditometro. Per la stima dei consumi quotidiani, ossia di generi alimentari e abbigliamento, il nuovo strumento di verifica avrebbe dovuto fare riferimento alle medie annuali rilevate dall’Istat. Un metodo messo in discussione fin dall’inizio, perché secondo molti osservatori, avrebbe potuto imputare a una famiglia spese che in effetti non aveva sostenuto. Si era giunti a prospettare che per dimostrare le spese effettive avremmo dovuto conservare tutti gli scontrini. Alla fine non accadrà niente di tutto ciò. Nel nuovo redditometro le medie Istat non saranno prese in considerazione per le spese quotidiane ma soltanto per consumi come l’acquisto di auto o di immobili, effettivamente certificabili perché segnalati all’interno di registri pubblici. L’Agenzia delle Entrate mette così fine a una polemica che è stata tra le più infuocate.
Dialogo, parola chiave del nuovo redditometro
La circolare che presto chiarirà ogni dettaglio del nuovo redditometro, ribadirà che uno dei cardini del nuovo strumento di verifica fiscale sarà un rapporto più stretto, e se vogliamo più civile, con i contribuenti. Questi ultimi avranno fino a tre occasioni diverse per spiegare eventuali incongruenze prima che scatti una vera e propria azione amministrativa. I cittadini verranno chiamati a dare spiegazioni presso le sedi locali dell’Agenzia delle Entrate, ed è stato stabilito che addirittura in prima battuta, cioè in occasione della prima convocazione, il contribuente chiamato, non debba portare con sé nessuna ricevuta, ma dovrà soltanto chiarire verbalmente eventuali incongruenze tra le sue entrate e le sue uscite. Secondo i tecnici dell’Agenzia delle Entrate potrebbe bastare già questo a chiarire eventuali malintesi.
Vero bersaglio: la grande evasione
La circolare confermerà ancora una volta, come più volte sottolineato da Befera, che l’obiettivo principale del nuovo redditometro sarà scovare e colpire i grandi evasori, quelli che cioè presentano grosse incoerenze tra quanto guadagnato e quanto consumato. All’inizio si era parlato di scostamenti minimi del 20%, una percentuale che potrebbe essere anche aumentata, proprio per dare il segno che il Fisco concentrerà la sua attenzione su chi davvero cercherà di fare il furbo.
Non passa la retroattività
L’unico punto sul quale l’Agenzia delle Entrate ha tenuto duro, nonostante le polemiche, è la mancata retroattività del nuovo redditometro. Il nuovo strumento sarà applicato solo alle nuove verifiche che ci saranno da qui in avanti. È stata dunque respinta la posizione di chi riteneva che se il nuovo redditometro avesse potuto dare a qualche contribuente, già sotto verifica, qualche vantaggio, il cittadino in questione avrebbe dovuto poterne usufruire. Per il momento però pare, come detto, che questa richiesta sia stata respinta, e dunque chi ha già un contenzioso aperto con il Fisco, sarà comunque giudicato sulla base del vecchio redditometro.