Redditometro, ora la giustizia dà ragione al Fisco

E’ diventata una partita infinita quella che si sta giocando intorno all’approvazione del nuovo redditometro. E come in ogni sfida nella quale gli avversari non lasciano nulla di intentato per sopraffare l’avversario, questa volta è l’Agenzia delle Entrate a segnare un punto a favore contro i contribuenti. Il Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso presentato dall’amministrazione fiscale contro una precedenza sentenza della Sezione distaccata di Pozzuoli che aveva giudicato illegittimo il nuovo redditometro perché metteva a rischio la privacy dei cittadini. Facciamo un passo indietro e ricostruiamo la vicenda.
Una vita sotto la lente d’ingrandimento
Nel pieno delle polemiche scoppiate con l’arrivo del nuovo redditometro, che intende rivoluzionare il sistema di controllo delle nostre spese, un pensionato napoletano decide di ricorrere alla magistratura. E’ convinto che ci siano degli aspetti del nuovo strumento, ideato per combattere l’evasione fiscale, lederebbero la privacy del cittadino. In particolare, la sua attenzione si appunta sulle spese mediche. Un monitoraggio completo e scrupoloso di tutti i farmaci acquistati, potrebbe permettere all’Agenzia delle Entrate di scoprire, ad esempio, la patologia di cui soffre un contribuente. Un’evidente ingerenza nella vita privata dei cittadini che lascia più di un dubbio. Lo stesso che deve essere venuto alla corte distaccata del Tribunale di Pozzuoli, che accoglie il ricorso del pensionato. Non solo dà ragione al contribuente, sottolineando che le nuove regole del redditometro andrebbero gravemente a ledere i diritti sanciti dalla Costituzione sull’inviolabilità della propria privacy. Ma fa di più. Giudica del tutto illegittimo l’intero redditometro e invita l’Agenzia delle Entrate a rivederlo.
Una sentenza che non può valere per tutti
Ovviamente l’Agenzia delle Entrate, guidata da Attilio Befera, non ci sta. Di qui il contro-ricorso presentato al Tribunale di Napoli, che questa volta ha dato ragione all’Agenzia delle Entrate. Secondo i giudici, la sentenza del Tribunale di Pozzuoli non poteva che riguardare il singolo caso del pensionato, ma in nessun modo avrebbe potuto considerarsi decisiva per il redditometro nella sua complessità. Da qui la decisione, favorevole al Fisco, di annullare la precedente sentenza, con un’avvertenza in più. E cioè che determinate questioni di carattere fiscale, vadano comunque affrontate in una sede diversa, ossia in un Tribunale di carattere amministrativo, quindi Tar o Consiglio di Stato, e non di fronte ad un giudice di un normale tribunale. L’Agenzia delle Entrate ovviamente ha preso atto con favore della decisione e si prepara ora al lancio in pompa magna del nuovo redditometro. Un lancio, però, atteso da tempo e che ha subìto già svariati rinvii. Ci sarebbe infatti da approvare un’ultima circolare interna all’Agenzia per dare il via libera definitivo. Un via libera su cui, c’è da scommettere, faranno seguito nuovi ricorsi: se finora ci si è battuti aspramente solo per questioni di principio, tipo la privacy, figuriamoci che cosa potrà accadere quando i meccanismi pratici di controllo cominceranno a funzionare. Ne vedremo delle belle.