Redditometro, partono le verifiche: caccia grossa agli evasori

Chi ha qualcosa da nascondere al Fisco, cominci a preoccuparsi. È questo il messaggio che arriva dall’Agenzia delle Entrate. Infatti, dopo tante chiacchiere, polemiche, contestazioni e sentenze di Tribunali, in questi giorni ha preso il via l’applicazione pratica del nuovo redditometro. È scattata dunque la caccia grossa agli evasori e si attende alla prova dei fatti il nuovo strumento messo a punto dai tecnici del Fisco, che dovrebbe finalmente incastrare i soliti furbi. Almeno questo nelle intenzioni di Attilio Befera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, che tanto sta puntando proprio sul nuovo redditometro. E proprio in queste ore i suoi tecnici hanno definito un gruppo di contribuenti per i quali scatteranno le prime verifiche fiscali.
Questionario e proroga
Si tratta di quei cittadini per i quali nell’anno 2009, primo periodo preso in considerazione dal nuovo redditometro, è stata rilevata una discrepanza tra entrate e uscite superiore al 20%. A questi soggetti, già dalla prossima settimana, verranno inviati dei questionari, attraverso i quali si potranno fornire i primi chiarimenti su eventuali incongruenze. È stato stimato che da qui a fine anno saranno circa 40mila le persone che riceveranno richieste di chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate. Chi dovesse ricevere una tale comunicazione, sarà invitato a rispondere entro 15 giorni. In questi casi conviene sempre fornire spiegazioni, soprattutto se si è in possesso di pezze d’appoggio, come ricevute, fatture o quant’altro che possa spiegare eventuali spese ritenute sospette dal Fisco. Certo, potrebbe anche capitare di aver bisogno di tempo per recuperare la documentazione necessaria. In questo caso è prevista la possibilità di chiedere una proroga. Lo si potrà fare con una richiesta formale, da inviare possibilmente via mail, al responsabile che ha in carico la propria posizione fiscale dl contribuente.
Contraddittorio bonario e inquisitorio
Una volta compilato il questionario si verrà chiamati in via del tutto bonaria presso una delle sedi dell’Agenzia delle Entrate per fornire le opportune spiegazioni e, nel caso esse fossero soddisfacenti, la procedura verrà chiusa istantaneamente. Se invece le risposte non saranno sufficienti a eliminare ogni dubbio, scatterà allora l’accertamento formale e il contribuente sarà chiamato una seconda volta per un vero e proprio contraddittorio, durante il quale saranno contestate specifiche irregolarità.
Entrate e uscite coerenti
È bene ricordare che il nuovo redditometro si fonda proprio sulla coerenza tra entrate e uscite nei vari anni fiscali presi in considerazione. Saranno valutate le spese sostenute da ogni singolo cittadino ed esse saranno raggruppate in una serie di categorie. Ci saranno innanzitutto le uscite certe, quelle generalmente di grossa entità che il Fisco riesce a intercettare attraverso l’anagrafe tributaria. Ci saranno poi i costi sostenuti per casa e auto, le voci riguardanti eventuali investimenti, a cui faranno da contraltare possibili forme di risparmio, rilevabili anche attraverso i conti correnti. Infine, nel caso fosse necessario, saranno prese in considerazione anche le cosiddette spese Istat, quelle cioè quotidiane per alimentazione e vestiario, rilevabili attraverso le medie nazionali fornite appunto dall’Istituto nazionale di statistica. Tutto ciò concorrerà a definire un dettagliato screening della situazione economica del singolo contribuente, dal quale difficilmente potranno sfuggire eventuali anomalie. O almeno, questo è quello che sperano gli ispettori del Fisco.