Regime forfettario 2015, chi può accedere
Tra il vecchio regime dei minimi e quello nuovo (il cosiddetto forfettario) variano anche le condizioni per poter beneficiare delle agevolazioni. Vale la pena quindi soffermarsi su questi requisiti di accesso.
Vecchi minimi
Per poter sfruttare il vantaggiosissimo regime dei minimi (tassazione al 5%) colui che comincia un’attività d’impresa, d’arte o professione – oppure che l’ha cominciata dopo il 31 dicembre 2007, data di introduzione del regime nel sistema fiscale italiano – deve rispettare cinque paletti.
Ecco i cinque paletti da rispettare
- I ricavi annui non devono superare 30.000 euro: si tratta del valore incassato e non di quello fatturato. Occhio quindi perché nei minimi si ragione per cassa.
- Non si deve aver svolto negli ultimi tre anni nessuna attività di lavoro autonomo, quindi nessuna attività d’impresa, artistica, artigianale o professionale, nemmeno in forma familiare o associata.
- La nuova attività non deve essere la continuazione di altre attività svolte in precedenza come dipendenti o autonomi. L’unica eccezione è costituita dal tirocinio professionale obbligatorio.
- Per poter essere un “minimo” non si devono avere dipendenti o collaboratori: basta quindi avere beneficiato dell’apporto professionale di qualcun altro a titolo di collaborazione per fuoriuscire dal regime.
- Infine non devono essere stati acquistati negli ultimi tre anni beni strumentali per un importo superiore a 15.000 euro, né devono essere state effettuate esportazioni, vale a dire vendite all’estero.
Il nuovo forfettario
Alcune delle condizioni valide per i minimi sono immutate anche per il forfetario (tassazione al 15%), altre invece cambiano.
Chiarito che il tetto dei ricavi è variabile e non fisso, tre sono i punti su cui concentrarsi, poiché innovativi rispetto al passato. Per accedere infatti al regime cambiano proprio tre condizioni rispetto ai minimi.
La novità più significativa è che si possono avere dipendenti o collaboratori, ma la spesa massima deve essere di 5mila euro l’anno. Si tratta di un importante cambiamento perché è sempre più consueto sfruttare la collaborazione di qualcuno durante l’anno, soprattutto nel periodo di picco dell’attività.
L’altra novità è costituita dal fatto che non si possono avere beni strumentali superiori a 20.000 euro: l’importo limite viene quindi innalzato di 5mila euro rispetto al precedente regime.
Infine altro aspetto importante da considerare è che per accedere al forfetario si può essere anche lavoratori dipendenti, ma a condizione che l’attività autonoma sia comunque prevalente.
Si tratta di differenze non da poco che vanno considerate quando si sceglie il regime. Come al solito la scelta non è sempre valida in assoluta, ma a seconda del caso specifico un percorso può essere preferibile rispetto all’altro.