Rifinanziano la scuola e bastonano la casa, ecco gli aumenti

L’obiettivo di voler rifinanziare la scuola, mettendo sul piatto risorse utili a migliorare l’istruzione e a regolarizzare la posizione di migliaia di insegnati precari, può essere certamente ritenuto positivo. Peccato che nel nostro Paese per dare qualcosa a qualcuno bisogna per forza toglierlo a qualcun altro. È il famoso teorema della coperta corta: se si tira da una parte rimarrà scoperta un’altra. E allora, ecco che per rimediare (parola decisamente non casuale) i 470 milioni necessari a rilanciare l’istruzione in Italia, il governo Letta non trova di meglio che aumentare altre tasse.
Vino, birra e abitazioni
Gli strali del governo questa volta si sono abbattuti sui consumi di alcolici e in particolare di vino e birra. Per entrambi è stato previsto un aumento delle accise da versare allo Stato, con il risultato che nei negozi vedremo presto il prezzo di rossi, bianchi e bionde salire. E non di poco. Ma ciò che andrà a incidere con maggiore pesantezza sulla nostra vita quotidiana è il rialzo previsto per imposte di registro e bolli legati alle compravendite di immobili. Una tempesta che non si abbatterà solo sui privati cittadini, ma anche sulle imprese, visto che gli aumenti riguarderanno anche i contratti in comodato di immobili, i conferimenti di beni ai soci e le operazioni di ristrutturazione aziendale come fusioni e scissioni. Andiamo a vedere nel dettaglio quale sarà il peso effettivo dei nuovi balzelli con cui dovremo fare i conti.
Quote fisse e quote variabili
Innanzitutto, questa è la sorpresa più amara, dal 2014 ci sarà l’aumento della quota fissa riguardante le imposte di registro, ipotecarie e catastali, che passeranno dagli attuali 168 euro a 200. Bisognerà poi fare i conti con il ritorno dell’imposta catastale e di quella ipotecaria nella misura di 50 euro, dovuta per le volture e per le iscrizioni catastali. Brutte notizie anche per le imposte di registro non fisse, ma relazionate a scaglioni percentuali. Qui ci sono in vista aumenti per qualcuno e sconti per altri. Nello specifico, sulla prima casa da gennaio 2014 l’imposta passerà dal 3% al 2%. Va peggio per gli altri immobili per i quali invece il balzello in questione sale dal 7 al 9%. E lo stesso vale per i terreni edificabili che vedono l’imposta salire dall’8% al 9%. Sorrideranno infine i proprietari di nuovi terreni agricoli per i quali l’imposta scenderà dal 15% al 9%.