Tre strade per calcolare la maledetta pensione in anticipo
Dopo anni di attese vane, finalmente ci siamo. Entro la fine dell’anno, milioni di italiani dovrebbero riuscire stimare con largo anticipo la pensione che riceveranno dall’Inps durante la vecchiaia. Merito di tre nuovi servizi che stanno per essere lanciati dall’Istituto nazionale della previdenza e dalle Casse Autonome dei liberi professionisti. Ecco come funzionano.
Estratto conto integrato
Il primo strumento a disposizione dei futuri pensionati è l’estratto conto integrato (Eci), un documento che sarà consultabile su internet, nel sito dell’Inps, da chi è abilitato ad accedere ai servizi online dell’istituto, con un nome- utente e una password. L’Eci è stato creato per circa 6 milioni di italiani che, durante la carriera, hanno svolto mestieri diversi e sono stati iscritti a differenti istituti o fondi previdenziali (per esempio hanno prima versato i contributi a qualche cassa autonoma dei liberi professionisti, per poi passare all’Inps). Tutti questi lavoratori, purtroppo, incontrano spesso molte difficoltà nel ricostruire gli accantonamenti previdenziali effettuati negli anni, poiché hanno una storia contributiva assai frammentata. Consultando l’estratto conto integrato, ognuno potrà dunque verificare quanti contributi ha accumulato nel corso della carriera in tutti gli enti previdenziali e potrà avere un’idea chiara della propria situazione, segnalando anche eventuali mancanze o inesattezze nei versamenti conteggiati.
Calcolatore per i più anziani
Per i lavoratori più anziani, nati prima del 31 dicembre del 1955 e ormai in procinto di mettersi a riposo, arriverà invece il calcolatore della pensione. Si tratta di un altro documento consultabile nel sito dell’Inps (o degli altri enti previdenziali), grazie al quale sarà possibile conoscere l’importo dell’assegno maturato. Inizialmente, questo servizio sarà riservato soltanto ai futuri pensionati che risultano iscritti a tre particolari fondi dell’Inps: la Gestione separata (in cui versano i contributi i liberi professionisti non appartenenti agli Ordini), gli iscritti al fondo dei lavoratori dipendenti del settore privato e gli autonomi come gli artigiani e i commercianti (che hanno una propria gestione previdenziale di categoria dentro il bilancio dell’Inps). Per tutti gli altri lavoratori nati prima del 31 dicembre 1955, invece, il calcolatore della pensione arriverà nei prossimi mesi, anche se la data esatta non è ancora fissata sul calendario.
Simulatore per i giovani
Per i più giovani, dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno (ma il condizionale è d’obbligo), il simulatore della pensione, cioè uno strumento di calcolo che permetterà a tutti i lavoratori (anche a chi ha appena iniziato la carriera) di stimare con molto anticipo l’assegno che riceverà dall”Inps durante la vecchiaia, cioè fra 30 a o 40 anni. Anche il simulatore della pensione sarà consultabile nel sito dell’Inps e rappresenterà una versione online (un po’ all’italiana) della Busta Arancione svedese, un prospetto che i lavoratori scandinavi ricevono già da molti anni e che viene recapitato per posta ordinaria (e non sul web), in un caratteristico involucro di color arancio. La stima effettuata dal simulatore è puramente indicativa e va presa con il beneficio d’inventario. I calcoli, infatti, si basano su alcune ipotesi di fondo sull’andamento futuro dell’inflazione, sulla rivalutazione annua dello stipendio e sull’andamento del Pil: tutti elementi che influiscono in maniera determinante sull’importo della rendita maturata. Queste stime non dovranno essere considerate come la “Bibbia”ma, piuttosto, come uno strumento utile per orientarsi e per capire se la pensione che ci aspetta sarà magra o comunque insufficiente per affrontare gli acciacchi della vecchiaia. È uno scenario, questo, che purtroppo si prospetta all’orizzonte per molte partite Iva che riceveranno probabilmente dall’Inps un assegno inferiore di quasi il 50% rispetto agli ultimi redditi dichiarati prima di mettersi a riposo.