Detrazioni per figli a carico? Pochi spiccioli e calcoli da ingegnere
Tra 50 e 150 euro all’anno, per ogni figlio da mantenere. E’ la “mancetta” che gran parte dei contribuenti italiani riceverà con l’aumento delle detrazioni dell’Irpef per i familiari a carico: una delle ultime novità introdotte dal governo Monti (con la Legge di Stabilità), prima di uscire definitivamente di scena, in vista delle prossime elezioni.
Per le partite iva, benefici nel 2014
Dopo aver mandato in soffitta la progettata (e assai modesta) riduzione delle aliquote dell’Irpef, l’Esecutivo ha fatto un improvviso cambio di rotta: invece di abbassare le tasse, ha preferito aumentare le detrazioni per i figli a carico (su pressing del Parlamento), cioè gli sconti fiscali destinati di solito a chi ha una famiglia sulle spalle. Va ricordato, tuttavia, che le partite Iva dovranno aspettare un po’ di tempo prima di beneficiare davvero di questo alleggerimento delle imposte. Mentre i lavoratori dipendenti vedranno conteggiate le nuove detrazioni già sulle buste-paga del prossimo anno, noi autonomi saremo costretti ad attendere l’estate del 2014, quando presenteremo il modello Unico, cioè la dichiarazione dei redditi percepiti nel 2013. Soltanto in quell’occasione, noi liberi professionisti con dei figli da mantenere potremo sottrarre dall’Irpef lorda una detrazione maggiore rispetto agli anni precedenti. Difficile trovare le parole giuste per un commento. Se non una parola che accompagna ogni atto delle nostre attività: vergogna.
Lo sconto (mini) in arrivo
In ogni caso, è meglio non farsi grandi illusioni sullo sconto fiscale che arriverà: sarà modesto e dipenderà dai compensi annui dichiarati da ognuno (si veda la tabella in fondo all’articolo, che prende in esame 3 diverse fasce di reddito). Chi guadagna poco, cioè appena 15mila euro ogni 12 mesi, riceverà una detrazione tra 800 e 1.000 euro circa, per ogni figlio a carico. Si tratta di appena 130-150 euro in più rispetto alla detrazione in vigore quest’anno. In media, lo sconto sulle tasse sarà dunque pari poco più di 10 euro al mese, una somma che certo non risolleva il bilancio delle famiglie italiane. Chi ha un reddito attorno ai 30mila euro, invece, potrà scaricare dalle tasse una cifra ancor più modesta: tra 650 e 800 euro circa per ogni figlio, cioè 100 euro in più rispetto al 2012. In questo caso, il beneficio fiscale è pari, più o meno, a una media di 8 euro al mese: nient’altro che pochi spiccioli.