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18 marzo: ritorna l’F24, il Fisco ci svuota ancora il portafogli

IVA 11 Marzo 2013 Mario Nicoliello
Imu tasi

Puntuale come un orologio svizzero torna l’appuntamento con il modello F24. Il 18 marzo è infatti il termine per il veramento dell’Iva, delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali.

Come al solito il segreto per non andare in affanno il giorno del pagamento è arrivare preparati alla scadenza, pianificandola con anticipo.

 

Versamento dell’Iva trimestrale

Il 18 marzo è l’ultimo giorno utile per versare l’Iva del mese di febbraio 2013, oppure il saldo annuale del  2012.

In particolare, se abbiamo scelto di versare l’Iva ogni tre mesi saremo chiamati a saldare l’Iva annuale 2012. In linea di massima il pagamento dovrebbe essere uguale al debito del periodo ottobre-dicembre 2012 ma siccome si tratta di un versamento annuale nel calcolo dell’importo si può anche “incorporare” qualche credito dell’anno.

Per esempio se nel primo trimestre 2012 abbiamo versato più Iva del dovuto perché abbiamo effettuato un errore di calcolo, possiamo recuperare questo versamento con il pagamento del saldo di marzo.

In più il versamento di marzo deve essere al netto dell’acconto versato il 27 dicembre. Quindi anche in questo caso potremo sottrarre dall’importo a debito quanto abbiamo già anticipato.

Infine, dobbiamo tener conto che il Fisco ci consente anche di versare il saldo annuale di marzo a rate. Possiamo quindi scegliere di dilazionare nel tempo il pagamento fino ad un massimo di 9 rate.

 

Iva mensile, ritenute e contributi

Se invece abbiamo scelto di versare l’Iva ogni mese, il 18 marzo dovremo versare la differenza tra l’Iva sulle fatture di vendita di febbraio e l’Iva sulle fatture di acquisto sempre di febbraio.

Oltre all’Iva, il 18 marzo dovremo versare anche le ritenute fiscali e previdenziali che abbiamo effettuato sugli stipendi di febbraio dei nostri dipendenti. Infine, se a febbraio abbiamo pagato delle fatture a qualche professionista (attenzione: pagato la fattura, perché non conta la data del documento, ma quella dell’effettivo pagamento) il 18 marzo dovremmo versare la ritenuta d’acconto che abbiamo effettuato.

 

Cosa consegnare al commercialista

Come al solito, dobbiamo accertarci di aver spedito al commercialista tutte le fatture che abbiamo emesso o ricevuto nel periodo di riferimento (i mesi di ottobre, novembre e dicembre se versiamo l’Iva ogni trimestre, il mese di febbraio se ricorriamo al versamento mensile), le buste paga del mese, così che si possa calcolare l’importo complessivo delle ritenute fiscali e previdenziali, e eventuali documentazioni bancarie relative al pagamento delle fatture dei professionisti.

 

Come effettuare il pagamento

Il versamento mensile va effettuato con il modello F24 telematico. Di conseguenza, il commercialista deve inviarci almeno tre giorni prima della scadenza, e in alcuni casi anche una settimana/dieci giorni prima se gli importi sono elevati, il modello F24 compilato.

Facciamo attenzione quindi. Se ancora non abbiamo ricevuto il modulo e siamo in prossimità della scadenza ci conviene chiamare il commercialista e accertarci che il modulo ci venga inviato al più presto.

 

Il modo più semplice e immediato per pagare l’F24 è utilizzare il canale on line della nostra banca, così direttamente da casa potremo inviare la richiesta di versamento.

Non ci resta quindi che accedere ai servizi on line sul sito internet della banca, selezionare l’opzione F24 e, una volta che si sarà aperta la schermata con il modello in bianco, dovremo compilarlo copiando nei vari campi gli importi che sono riportati sull’F24 che ci è stato spedito dal commercialista.

 

Se ci dimentichiamo di pagare alla scadenza, la strada da seguire per regolarizzare la nostra posizione è quella del ravvedimento. In questo caso però gli importi da versare sono più salati, perché dovremo anche aggiungere interessi e sanzioni. Ci conviene quindi pagare sempre alla scadenza senza dover ricorrere al ravvedimento.

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