Non facciamo la fine della rana bollita

Eletto il Presidente della Repubblica e avviato questo tentativo di un Governo di Servizio, adesso tutto tace.
Gli italiani si sono acquietati. È tutto risolto. È tutto sotto controllo. Siamo sicuri? Io non ci credo. Al contrario sono certo che noi stiamo facendola la fine delle “rana bollita”.
Prendete una rana e buttatela nell’acqua bollente, con tutta probabilità salterà fuori immediatamente spaventata a morte.
Se invece la posate delicatamente in una pentola piena d’acqua a temperatura ambiente, non ne riceverà alcun danno e nuoterà tranquilla. Se però accendete il fuoco e lasciate crescere la temperatura, gradualmente, prima 40°, poi 50°, poi… accetterà la situazione fino a lasciarsi bollire e morire.
Gli scienziati definiscono questo atteggiamento “sindrome della rana bollita” come metafora della situazione umana che si appresta a varcare la soglia di trasformazioni irreversibili.
Italiani, saltate fuori della pentola finché siete a tempo. Non restate impassibili ad aspettare la fine.
Per questo insisto: sospendiamo dal 16 di maggio il versamento dell’Iva.
Scendiamo nelle piazze e bruciamo l’F24 sino a quando non avremo una riforma elettorale e la data delle nuove elezioni.
Non si tratta di fare uno sciopero fiscale, ma di usare una leva potentissima per obbligare i politici (tutti!!) ad assumersi delle responsabilità. Accerchiamoli, spaventiamoli toccando la leva fiscale, i soldi, le risorse economiche.
No, amici: non voglio fare la fine della rana bollita e decidermi ad alzare le chiappe quando è troppo tardi…