Nuove partite Iva, anche a marzo continua il calo
Ancora segno meno nell’apertura delle nuove attività. A marzo 2015 sono state avviate
51.914 nuove partite Iva, il 2% in meno rispetto allo stesso mese del 2014.
Giovani lontani dal lavoro
La notizia più interessante è quella che deriva dall’analisi delle fasce d’età. Il 45,3% delle aperture è attribuibile infatti ai giovani fino a 35 anni mentre il 35,6% a persone comprese tra i 36 e 50 anni. Paragonando però questa dinamica con quanto avvenuto lo scorso anno emerge una tendenza opposta: calano le aperture nelle classi di età più giovani e aumentano le aperture nelle classi di età più anziane.
In particolare le nuove attività avviate dai giovani sono calate del 13%, mentre le partite Iva avviate dai più maturi sono aumentate del 17%.
Una tendenza che avvalora la sensazione generale di scoraggiamento percepita tra la popolazione giovanile.
Natura giuridica
Spulciando i dati pubblicati dall’Osservatorio del Ministero delle Finanze emerge ancora una vota la preminenza delle persone fisiche rispetto alle società nelle nuove aperture: 70,2% contro il 29,8% (tra queste il 22,7% sono società di capitali e il 6,4% società di persone).
Anche qui si verifica una tendenza opposta rispetto a marzo 2014: calo di aperture per le persone fisiche e le società di persone (-5,9% per la prima categoria e -1,2% per la seconda) cui fa da contraltare un sensibile aumento (+11,9%) delle società di capitali.
Avranno sicuramente influito le facilitazione concesse per aprire le società a responsabilità limitata (srl)
Territorio e attività
Infine, il 42,2% delle nuove aperture è localizzato nel Nord Italia, il 22,2% al Centro e il 35,5% al Sud e nelle isole: la zona che registra il calo più consistente rispetto a marzo 2014 è la provincia autonoma di Bolzano (-14,2%), mentre l’aumento più marcato è stato riportato in Valle d’Aosta (+19%).
In base all’attività, il commercio (24% delle nuove aperture) prevale nettamente sugli altri settori: attività professionali (12,4%) e agricoltura (10%).
Crescono soprattutto trasporto/magazzinaggio (+12,4%) e attività immobiliari (+10%), mentre calano le attività finanziarie (-18%) e quelle professionali.