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Legge di Bilancio 2026: Irpef al 33% e Rottamazione Lunga per una Fiscalità più Equa

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Luca Ippolito

Roma, 26 novembre 2025 – Con la presentazione della **Legge di Bilancio 2026**, il governo italiano mette sul tavolo una serie di misure fiscali che promettono cambiamenti importanti sulle tasse. Ieri, a Palazzo Chigi, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha svelato un piano che prevede il **taglio dell’aliquota IRPEF** dal 35% al 33% e una nuova modalità di sanatoria delle cartelle esattoriali, chiamata “rottamazione lunga”. L’obiettivo è chiaro: rendere il sistema fiscale più giusto e sostenibile, in un momento segnato da rallentamento economico e crescenti pressioni sociali.

## **Taglio dell’IRPEF: cosa cambia per i contribuenti**

Nel dettaglio, la manovra prevede che l’**aliquota IRPEF intermedia**, oggi al 35% per chi guadagna tra 28mila e 50mila euro l’anno, scenda al 33% da gennaio 2026. La misura riguarda circa quattro milioni di contribuenti, secondo il Ministero dell’Economia. Chi percepisce un reddito lordo annuo di 35mila euro potrebbe risparmiare quasi 400 euro l’anno.

“Vogliamo dare un segnale concreto a famiglie e lavoratori – ha detto ieri il ministro Giancarlo Giorgetti – per stimolare i consumi senza mettere a rischio i conti pubblici”. Il messaggio trova terreno d’intesa anche tra i sindacati, anche se con qualche riserva. Maurizio Landini (Cgil) ha commentato: “Il taglio dell’IRPEF è positivo, ma serve più coraggio nella lotta all’evasione”.

## **Rottamazione lunga: tempi e condizioni**

Un’altra novità importante della **manovra 2026** è la cosiddetta **rottamazione lunga** delle cartelle esattoriali. È rivolta a cittadini e imprese con debiti fiscali arretrati. La proposta permette di dilazionare i pagamenti in sette anni, pagando solo il capitale e con uno sconto sugli interessi di mora. Per molti contribuenti in difficoltà, è un’opportunità per mettersi in regola senza incorrere in nuove sanzioni.

Fonti del MEF parlano di circa sei milioni di cartelle coinvolte, per un totale che supera i 23 miliardi di euro. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione fa sapere che saranno esclusi i debiti legati a frodi o reati fiscali gravi. “Non si tratta di un condono”, ha precisato Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia. “È uno strumento pensato per favorire il rientro volontario e graduale nel sistema”.

## **Reazioni politiche e coperture finanziarie**

Sul fronte politico le misure hanno suscitato reazioni contrastanti. Nella maggioranza c’è un cauto ottimismo; dall’opposizione arrivano critiche nette. Il Partito Democratico parla di interventi “insufficienti”, chiedendo più risorse per welfare e lavoro. Forza Italia invece sottolinea l’importanza del taglio delle tasse per rilanciare la produttività.

Al centro del dibattito resta però la questione della **copertura finanziaria**. Secondo il Documento programmatico inviato a Bruxelles, la riduzione delle aliquote farà perdere entrate per circa 3,2 miliardi l’anno. Il governo punta a compensare con una lotta più dura all’evasione fiscale e una revisione della spesa pubblica. Ma la Commissione UE segue la situazione con attenzione. “Serve prudenza per non superare i limiti del Patto di Stabilità”, avverte un funzionario europeo ascoltato in serata.

## **Quale impatto sull’economia reale?**

Non è facile oggi capire come cambieranno davvero le cose sull’economia reale. Secondo una simulazione del centro studi REF Ricerche, il **taglio IRPEF** potrebbe portare a un aumento dello 0,2% del reddito disponibile delle famiglie nel 2026. Ma molto dipenderà da altri fattori: inflazione, costo della vita e andamento dell’occupazione rimangono decisivi.

Alessandra Carlucci, commercialista romana che segue molti lavoratori autonomi nel quartiere Prati, racconta: “I clienti accolgono bene ogni sgravio fiscale. Però molti temono che gli aumenti dei prezzi cancellino questi vantaggi”. E non mancano dubbi sull’applicazione pratica delle nuove norme: i decreti attuativi sono attesi entro febbraio.

## **Imprese e professionisti alla prova**

Anche le imprese seguono con attenzione questa manovra. Confindustria vede con favore la rottamazione lunga come modo per far ripartire i pagamenti arretrati. Ma piccoli imprenditori e artigiani restano cauti sui tempi della riscossione e sulle possibilità concrete di rateizzare senza nuovi costi.

Ora si attendono le settimane decisive dei passaggi parlamentari: il testo finale dovrà essere approvato entro il 31 dicembre. Nel frattempo sindacati e associazioni di categoria chiedono tavoli tecnici e maggiore dialogo. Il clima è di attesa: “Ci aspettiamo risposte concrete per i lavoratori”, dice Luigi Sbarra (Cisl).

Un altro pezzo importante nella complessa riforma della nuova **fiscalità italiana**. Solo allora si vedrà davvero quanto peseranno queste novità su famiglie e aziende.

Luca Ippolito

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