Banconote danneggiate, ecco cosa devi fare

Paghiamo il caffè al bar e il cassiere ci restituisce una banconota deteriorata. La conserviamo nel portafoglio e dopo qualche giorno la presentiamo al salumiere per pagare il conto. Con nostro stupore il commerciante rifiuta di accettare il biglietto che ormai è seriamente danneggiato.
Scene di vita vissuta che possono interessare numerose Partite Iva. Per la serie “prevenire è meglio che curare” è bene essere pronti per gestire situazioni del genere.
Cosa fare
Partiamo da un dato di fatto. Essendo dei pezzi di carta le banconote subiscono seri danni dovuti al loro uso e all’anzianità. Una biglietto passa di mano centinaia di volte e non sempre i possessori hanno la giusta cura nel mantenere intatto il foglio di carta.
Per questa ragione è consentita la sostituzione delle banconote danneggiate, a condizione però che il danneggiamento sia accidentale. Per esempio a causa dell’umidità e dei suoi effetti sulla carta, delle lacerazioni dovute a piegamenti e disattenzioni, dei lavaggi fortuiti e così via.
La sostituzione delle banconote danneggiate è consentita, a condizione però che il danneggiamento sia accidentale
In questi casi la richiesta di sostituzione della banconota sarà facilmente accolta. Diversamente in caso di danneggiamento volontario la situazione è più complessa: se non si riesce a dimostrare il contrario la banca tratterrà il biglietto senza alcuna sostituzione.
Chi gestisce la sostituzione di banconote danneggiate
La procedura di sostituzione delle banconote danneggiate è gestita dalla Banca d’Italia, che distingue i danneggiamenti in senso stretto dalle mutilazioni. Per capirci meglio, la banconota è danneggiata quando è sporca, macchiata o scolorita. È invece mutilata se è priva di una parte. Nessun problema ottenere la sostituzione nel primo caso, più complicato il secondo. Solitamente la banca considera sostituibile soltanto la banconota che mantiene almeno il 50% del suo aspetto originale, anche se talvolta è disponibile a valutare anche casi di mutilazione più pesante, ma solo se si dimostra l’accidentalità.
La banconota è danneggiata quando è sporca, macchiata o scolorita. È invece mutilata se è priva di una parte
Occhio quindi a come comportarsi. Bisogna infatti conservare ciò che rimane della banconota mutilata in una busta trasparente, evitando di ricorrere a soluzioni artigianali di riparazione. Per capirci, meglio non provare a incollare i pezzi separati della banconota e a non usare nastri adesivi né altre sostanze che potrebbero rovinarla definitivamente.
Come ottenere la sostituzione
Per ottenere la sostituzione occorre recarsi in un qualsiasi sportello della Banca d’Italia (l’elenco è su www.bancaditalia.it), far esaminare la banconota da un impiegato addetto al controllo dei biglietti e richiedere la sostituzione, che avverrà immediatamente dopo la compilazione di un modulo.
È possibile chiedere la sostituzione di banconote danneggiate anche alla filiale della propria banca (la quale non è comunque obbligata a farlo), magari con la richiesta aggiuntiva di versamento della banconota sul proprio conto corrente.
Infine, è bene sapere che l’unico caso di rimborso non gratuito è relativo alle banconote macchiate. In questa circostanza per ottenere il controvalore può essere richiesta una commissione oltre che una valida spiegazione sul tipo di macchia e su come si sia entrati in possesso della banconota.