Ecobonus per ristrutturazioni esteso (forse) a tutto il 2014

Misure urgenti per mettere in sicurezza e riqualificare dal punto di vista energetico il patrimonio edilizio pubblico e privato, ampliando al tempo stesso anche i fruitori dell’ecobonus, includendo gli interventi sugli edifici destinati all’edilizia residenziale pubblica. È questa la proposta maturata all’interno delle Commissioni riunite Ambiente e Finanze della Camera, con la richiesta esplicita di inserire la misura all’interno della prossima Legge di stabilità che il governo dovrà elaborare entro la metà di ottobre. Il perno di tutta la proposta parlamentare ruota intorno alla possibile proroga della detrazione del 65%, l’ecobonus per i lavori di risparmio energetico appunto, per tutto il 2014.
Un sostegno all’edilizia
Per una volta dunque si fa sul serio quello che da tempo i governi che si sono succeduti vanno annunciando senza risultati. Un sostegno di più lunga gittata, visto che durerebbe per tutto il 2014, a un settore fondamentale come quello dell’edilizia e a tutto il suo indotto. Da sempre infatti il comparto delle costruzioni è ritenuto una sorta di volano delle economie dei Paesi avanzati. Per dirla in altre parole, se si riprende l’edilizia, l’economia complessiva di un Paese comincia a girare meglio. E questo perché intorno ai lavori di ristrutturazione girano molteplici attività parallele che possono trarne benefici.
Cosa prevedono attualmente gli ecobonus
Il recente decreto sugli ecobonus ha stabilito un innalzamento della detrazione Irpef per lavori di risparmio energetico dall’attuale 55 al 65% per tutto il 2013. In particolare le novità più rilevanti prevedono:
- una proroga fino al 31 dicembre 2013 della detrazione per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, elevando contestualmente dal 55% al 65% l’aliquota della detrazione; la proroga è fino al 30 giugno 2014 per gli interventi riguardanti parti comuni degli edifici condominiali o tutte le unità immobiliari del condominio;
- il riconoscimento della detrazione del 65% delle spese sostenute dal 4 agosto al 31 dicembre 2013 per interventi antisismici su costruzioni ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità.
Ora dunque il Parlamento chiede di prolungare a tutto il 2014. Chissà però se, con le ristrettezze di bilancio con cui è alle prese attualmente il governo, ci sarà spazio per approvare una misura che promette di poter avere effetti molto significativi per il rilancio del settore edilizio. C’è solo da sperarlo.