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Partite Iva: come funziona il regime forfettario?

Leggi e regole 26 Maggio 2016

A partire dal 2016, l’unica partita Iva a regime agevolato è quella col regime forfettario, permettendo a lavoratori autonomi e freelance di pagare un’unica imposta sostitutiva del 15%: decisamente meno rispetto al 23/27% di quella classica, eventualità resa possibile grazie alla legge di Stabilità 2016, che si proponeva di mettere il popolo delle partite Iva allo stesso livello dei lavoratori dipendenti.

Può accere al nuovo regime forfettario chi lo scorso anno ha avuto un fatturato inferiore ai 30mila euro e beni strumentali per meno di 20mila euro portando così in deduzione una quota forfettaria di costi sulla base del coefficiente di redditività stimato (che è pari al 78% per chi svolge attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari ed assicurativi; al 67% per tutte le altre). Sulla quota restante da versare viene applicata un’aliquota Irpef del 15% o del 5%, in caso di nuova attività partita nel 2016. Un incentivo conveniente per artigiani, piccoli commercianti e professionisti che da sempre devono affrontare una pressione fiscale elevatissima.

Dai primi dati di quest’anno emerge che, su 50 mila partite Iva aperte, il 34.6% è rappresentato da autonomi che aderiscono al regime forfettario, ma attenzione: non sempre conviene. Con un reddito molto basso o con molti oneri deducibili il vantaggio potrebbe andar perduto, dal momento che non si può scaricare nulla dalle tasse. La convenienza è decisamente più elevata se parliamo di nuova attività, avendo un’aliquota del 5%, se si ha un fatturato vicino al massimale e non si hanno oneri deducibili e detraibili: altrimenti, conviene anche se si svolge un’attività aggiuntiva da dipendente (o pensionato) visto che questa parte di reddito non si somma all’altra.

Un’altra novità è che il nuovo regime forfettario non ha limiti di tempo: l’unica cosa che conta è rispettare i criteri per accedervi, da quel momento si potrà beneficiare dei vantaggi fiscali in eterno.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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