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Come mettersi in proprio? 10 punti vitali per creare un’impresa solida

Notizie 26 Dicembre 2021
Mettersi in proprio lamiapartitaiva

Mettersi in proprio è un traguardo ambito da molti e i motivi sono tanti: per creare qualcosa di proprio, oppure per non essere alle dipendenze di altri, e così via. Con l’avvento di Internet e la connessione tra più persone, sono nate vere e proprie community di esperti che rispondo alla domanda come mettersi in proprio, uno su tutti Intraprendere.net. Questi siti sono creati da imprenditori affermati che spiegano ad aspiranti tali come mettersi in proprio con pochi soldi, o proprio senza denaro.
Questi portali offrono un grosso aiuto a chi è agli inizi e non solo, attraverso rubriche che mostrano come avviare attività; quali step burocratici affrontare; quali sono i franchising a costo zero con cui affiliarti e ulteriori consigli pratici da non sottovalutare, oltre a tante altre informazioni utili al business.
In questo articolo andremo a scoprire i 10 punti vitali per creare e far prosperare la tua impresa. 

Per andare al cuore dell’articolo, iniziamo con Vince Lombardi. Lombardi è stato un allenatore di football americano: ha vinto diversi trofei ed è una leggenda nel suo campo. È, in buona sostanza, un vincente.
C’è una sua frase che descrive pienamente quello di cui parleremo in tutto questo articolo ossia: “l’unico posto in cui il successo arriva prima del lavoro è nel dizionario”.
Infatti, il successo si costruisce piano piano con un lavoro costante e lungimirante. Ma, cosa più importante, gran parte di questo lavoro deve essere svolto prima di aprire un’attività ed è di questo che parleremo qui.
In questi 10 punti troverete consigli pratici su lavoro, strategia e programmazione per mettere su impresa, per giocare d’anticipo e per vincere la partita contro la concorrenza.  

1. Parti dalla ricerca

Il primo passo da compiere per mettersi in proprio e per creare un buon business è proprio la ricerca. Sembra banale, ma non lo è. Anzi, è proprio da qui che parte il successo di un’impresa ed è da qui che si snodano gli altri punti trattati in questo articolo.

Conoscere il mercato, capire che tipo di clientela potresti avere e cosa desiderano, studiare la concorrenza, elaborare una strategia di marketing: tutto ciò è fondamentale affinché l’impresa abbia successo.
Che un aspirante imprenditore abbia le idee chiare e buona esperienza in un determinato settore, oppure che non sappia neanche che tipo di attività desideri avviare, lo step della ricerca risulta imprescindibile.
Qualunque lavoro, infatti, ha specializzazioni, modelli business e altre variabili che rappresentano l’ago della bilancia che deciderà il successo o meno dell’impresa.
Questo comporta che essere sempre sul pezzo sia fondamentale non solo ad attività avviata, ma anche e soprattutto prima della nascita della stessa.
È importante quindi tenere a mente che la sola esperienza del potenziale imprenditore non basta: serve pazienza e consapevolezza dei propri limiti.
Può, infatti, l’esperienza, da sola, garantire il successo di un business e garantire che l’impresa riesca a battere la concorrenza? Assolutamente no!
Anzi, alle volte la parvenza di competenza potrebbe portare l’imprenditore a sottovalutare l’aspetto fondamentale della ricerca. Chi ha veramente esperienza sa che vi sono limiti alla propria conoscenza e sa che dovrà sempre fare ricerca.
Quindi, che tu abbia idea sul da farsi oppure no, conoscere è essenziale. E, come dicevamo nell’introduzione, sfrutta internet.
Successivamente, prova a rispondere a queste domande:

  • C’è richiesta/bisogno dei prodotti e dei servizi elargiti dalla tua nuova attività?
  • Chi è che ne ha bisogno?
  • Ci sono altre imprese che offrono prodotti/servizi simili?
  • Com’è la concorrenza?
  • Come inserire la vostra impresa nel mercato?

Quando avrai risposto a queste domande, passi allo step successivo: creare un buon business plan.

2. Fai un Business Plan

A questo punto, superato il primo e grosso passo, serve un piano per rendere la vostra idea di impresa una realtà. Qui entra in gioco il business plan e il frutto delle vostre ricerche.
Il business plan è quel progetto grazie al quale puoi condurre la tua attività dalla fase di start-up alla seguente fase di stabilizzazione dell’impresa.
Se ti serve un finanziamento da parte di un investitore, di una banca o di qualunque istituzione finanziaria, un business plan tradizionale è fondamentale.
Il business plan tradizionale è generalmente lungo e accurato: i dettagli esposti nel documento saranno fondamentali per convincere gli investitori della bontà del tuo progetto.
Anche qualora non aveste bisogno di finanziamenti, realizzare un piano aiuta parecchio: magari non sarà lungo e dettagliato come quello richiesto da un investitore, ma ti può aiutare a capire cosa vuoi ottenere e come arrivarci.

3. Pianifica le finanze

L’aver fatto delle buone ricerche e aver realizzato un buon business plan permettono di poter gestire in anticipo le spese iniziali da intraprendere e di sapere quando queste verranno coperte e quando inizierà la fase di profitto.
Calcolatrice e penna in mano, stimate i costi iniziali (licenze, permessi, attrezzature, spese legali, ricerche di mercato, inventario, ecc.) e i costi di mantenimento necessari per sostenere la tua attività per almeno un anno (affitto, utenze, pubblicità, produzione, forniture, spese di viaggio, stipendi, ecc.).
Sommando tali spese, potrai avere approssimativamente la cifra di investimento iniziale della tua attività. Tale cifra potrà permetterti di calcolare quanto, a livello pecuniario, ti servirà per iniziare e se sia necessario richiedere un finanziamento o meno per la tua impresa.
Come dicevamo in riferimento al business plan, una buona pianificazione è necessaria per poter chiedere finanziamenti per la tua impresa. Potresti chiedere un prestito, delle sovvenzioni, utilizzare il crowdfunding o trovare forme di autofinanziamento (il bootstrapping).
Qualunque cosa tu scelga di fare, fallo dopo aver calcolato tutto. Mi raccomando.

4. Scegli la forma giuridica della tua impresa

Ditta individuale, società di persone, società di capitali: non sono semplici etichette, ma queste denominazioni servono a indicare cosa vuoi che la tua impresa sia. Questa scelta avrà un impatto su molti fattori: dal “più banale” nome che darai alla tua impresa (vedremo come questa scelta non sia affatto banale) alle tasse, ad esempio.
In questa scelta è meglio farsi affiancare da un esperto del settore quale un commercialista. È comunque importante ricordare che la forma giuridica scelta non è irreversibile, ma può essere cambiata nel tempo, a seconda delle esigenze della tua impresa.

5. Occupati del branding

Abbiamo accennato al ruolo e all’importanza che un nome ha per un’impresa. In questo caso parliamo di naming, ossia lo studio della scelta dei nomi, siano essi per prodotti, servizi o per le imprese.
Perché è importante e perché bisogna dedicarci la giusta attenzione? La risposta è molto semplice: un buon nome fa branding e mostra al potenziale cliente l’identità di un’impresa. In sintesi: un buon nome fa pubblicità.
Diventa quindi importante pensare a tutte le potenziali implicazioni che un nome porta con sé, mentre esplori le proposte avanzate e decidi il nome dell’impresa.
Una volta che hai scelto un nome per la tua impresa, bisognerà controllare se questo sia stato già registrato o sia attualmente in uso. Poi sarà necessario registrare la ragione sociale dell’impresa.
Altro aspetto importante e da non sottovalutare è legato a internet: la scelta di un nome di un dominio è fondamentale nel mondo odierno sempre più digitalizzato. Valutare questo aspetto e costruire un buon sito partendo da un buon nome dominio, può aiutare moltissimo un’impresa.

6. Pensa alle licenze e ai permessi

Nuova attività, molte scartoffie. Questa equazione, odiata dai più, è parte integrante della vita di un business. Lo studio delle carte, la ricerca di tutte le licenze e dei permessi, è parte fondamentale della vita di un’azienda.
Sarà quindi necessario conoscere in anticipo quali licenze e permessi si applicano alla nascente attività. Risparmierai così tempo ed eviterai scocciature in corso d’opera.

7. Scegli se farti aiutare o no nella contabilità

La gestione della contabilità è fondamentale per le imprese, specialmente quelle piccole. Grazie a una buona contabilità, si può gestire in maniera efficace budget e tasse.
La contabilità, in tal senso, non si estende solo alla pura gestione, ma permette di controllare in anticipo la direzione dell’impresa.
Per questo può essere utile trovare fin da subito un contabile o un commercialista che possa offrirti consigli gestionali, aiutarti nella contabilità, creare un piano finanziario e monitorare il flusso di cassa.
O altrimenti, qualora si volesse procedere da soli, si può impostare un proprio sistema di contabilità. Se decidi di iniziare da solo, valuta un buon software gestionale: può aiutarti ad avere maggiore efficienza e può aiutarti a risparmiare tempo nella gestione del tutto.

8. Scegli una buona sede 

Altro aspetto fondamentale su come mettersi in proprio riguarda la sede lavorativa. In questo caso tieni in considerazione se un locale:

  • È adatto a quel tipo di impresa?
  • Si trova in una buona posizione o rischia di essere schiacciato dalla concorrenza?
  • Conviene affittarlo o acquistarlo?

Non basarti, quindi, solo sul mero risparmio: fai delle ricerche e valuta tutte le conseguenze. E, se fa al caso tuo, valuta l’opzione coworking, una modalità che presenta notevoli vantaggi.

9. Il team

Avrai bisogno di dipendenti? Anche in questo caso, giocare in anticipo rende parecchio. Inizia a delineare le posizioni necessarie per l’attività e il profilo dei tuoi futuri dipendenti.
Valuta se avrai bisogno di dipendenti o di collaboratori a progetto o di stagisti da formare. Non basarti però solo sulla convenienza economica, ma costruisci il tuo team sul solco di un piano ben preciso in cui sia il ruolo da adempiere e le soluzioni migliori connesse a questi a essere centrale.
Ragionando in questo modo, potrai costruire un’impresa efficiente e produttiva.
Se invece sei un lavoratore autonomo, valuta se farti affiancare da altri professionisti, a seconda del progetto da svolgere: dovrai dividere il guadagno, ma farai un lavoro migliore e risparmierai tempo per altri progetti, guadagnandoci anche in pubblicità 

10. Realizza una strategia di marketing

Una volta che si è “fatta l’impresa”, bisogna trovare i clienti. Inizia dalle basi, scrivendo una proposta di vendita unica (usp) e creando un piano di marketing.
Con proposta di vendita unica (usp) si intende quella strategia di marketing con la quale informi i clienti della superiorità, e non solo della diversità, di un brand, di un prodotto o di un servizio rispetto alla concorrenza.
È fondamentale che la tua impresa si distingua dalle altre: solo così otterrai degli ottimi risultati. Un esempio per farti capire come una buona usp possa portarti al successo: nel 1948 una nota azienda dell’oreficeria lanciò uno slogan ancora oggi famosissimo: “un diamante è per sempre”.
Qui si univa quello che richiede l’amore, “il per sempre”, all’indistruttibilità del diamante. Da allora, il diamante è diventato sinonimo dell’amore e questa usp viene ancora oggi, dopo 70 anni, utilizzata.
Infine, per quanto riguarda il marketing, non sottovalutare i social, che permettono di far conoscere la tua attività a molti potenziali clienti. Anche qui: valuta come usarli e datti degli obiettivi chiari.
Una volta completati questi passaggi, avrai un’impresa più solida. Ma, una volta aperta l’attività, non abbandonare questi 10 punti: usa questi e il piano da te elaborato costantemente. In questo modo, il successo sarà assicurato.

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