Corrotti e marci sin nel midollo

Le notizie che ogni giorno ci arrivano sul degrado della nostra classe dirigente propongono un quadro davvero mortificante. La corruzione, i furti e lo sperpero del danaro pubblico non sono esclusiva dei partiti politici (tutti, nessuno escluso). Il malcostume è diffuso nelle aziende i cui vertici da decenni stanno lì più per le loro amicizie politiche che per le loro capacità professionali.
Tangenti di proporzioni stellari e manovre per nascondere agli azionisti la reale situazione economica di grandissime aziende.
Gli autobus della Breda ordinati dal comune di Roma, mai consegnati e serviti solo a pagare mega tangenti. La mega tangente pagata dalla Saipem del gruppo ENI per le forniture in Algeria e per cui è indagato a Milano Paolo Scaroni, amministratore delegato del gruppo. L’elenco è lunghissimo e fotografa una classe dirigente corrotta e marcia sin nel midollo. Decine, centinaia di milioni di Euro, frutto del malaffare e delle tangenti sono stati rimpatriati grazie allo scudo fiscale regalato da Tremonti e Berlusconi a evasori e briganti della peggiore specie.
Lo scenario è desolante. La cosa peggiore è che sembra sparita la capacità di indignarsi.
Nemmeno quando ci viene detto che possiamo aspettarci un ennesimo condono, quello “tombale”, sia per le tasse che per l’edilizia, promesso da Berlusconi nei giorni scorsi. E allora le persone oneste che hanno sempre pagato le tasse e che non hanno mai costruito un metro quadro in modo irregolare, saranno ancora una volta prese in giro da uno Stato che a questo punto non può meritare il rispetto di nessuna persona per bene. È da qui che per le persone per bene viene un’indicazione elettorale importante: si può votare solo per chi dichiara in modo chiaro che non ci saranno mai più condoni di alcun tipo.
Per quel che ne so, sino ad ora solo Bersani del PD, Grillo, Oscar Giannino e Monti con la sua coalizione hanno fatto una dichiarazione in tal senso. Ho già spiegato più volte perché il mio voto non può andare a Monti e alla sua coalizione (clicca qui per saperne di più).
Quindi per me il gruppo si è ridotto a tre.
Questo vuol dire che sceglierò tra chi mi sembra capace di rivoltare il tavolo e far saltare il sistema (Grillo o Giannino) e chi invece potrebbe avere la forza di generare il cambiamento dall’interno (Bersani con il PD).
Senza sottovalutare il fatto che sino ad ora nelle interviste da noi fatte ai candidati sul tema delle partite IVA (clicca qui per vedere le pagelle) l’unico a meritare un voto 7 è stato Fassina, responsabile economico del PD.
Fatemi sapere cosa ne pensate voi perché il voto delle partite IVA può e deve cambiare le cose.