Figli e figliastri

Qualche mese fa un mio conoscente che vive a Londra da 8 anni è stato licenziato. Lavorava per una multinazionale e occupava da 5 anni un ruolo molto importante con uno stipendio d’oro. Poi un giorno il suo capo lo chiama e gli dice che da alcune verifiche fatte, risulta inequivocabile che dal suo computer aziendale si è collegato a un sito porno negli orari di lavoro.
Uso improprio di uno strumento aziendale e danno all’immagine della società. Punto.
Gli hanno dato 24 ore per rassegnare le dimissioni, raccogliere le sue cose e sparire senza danni alla sua immagine oppure essere licenziato e fare causa all’azienda che avrebbe messo in piazza le motivazioni della decisione rovinandogli per sempre la carriera.
Risultato: la persona ha dato le dimissioni e si è ritrovato a spasso da un giorno all’altro.
È giusto? È sbagliato? Non spetta a me giudicare, ma credo che una lezione di questo tipo possa essere difficilmente dimenticata.
In Italia, ogni giorno assistiamo alla strafottenza di dipendenti pubblici che timbrano cartellini in serie, con tanto di video che li riprendono mentre si allontanano dal posto di lavoro per andarsene a fare i loro porci comodi, e non riusciamo a toglierceli dalle scatole. E dico toglierceli, perché questi sono parassiti che campano del nostro sangue e non me ne frega niente se un avvocato dimostrerà che quei dodici cartellini sono stati timbrati contemporaneamente perché per uno strano scherzo del magnetismo si erano improvvisamente incollati insieme e il povero lavoratore non riusciva a separarli. Io li disprezzo! Se tu che hai la fortuna e il privilegio di avere uno stipendio fisso sputi nel piatto in cui mangi, io quel piatto voglio che ti sia tolto immediatamente!
Un filmato che dimostra chiaramente l’abbandono del posto di lavoro dovrebbe rappresentare una prova inequivocabile della tua infedeltà. Possono esserci delle emergenze, dirà qualche impavido difensore dei lavoratori. Certo! Ci mancherebbe. Ma se ti becco a farlo regolarmente, tu te ne vai subito! E se ne va anche il tuo dirigente che paghiamo per farti lavorare!
E invece, nel nostro amato paese, passano mesi, se non anni per riuscire a mandare via qualcuno dalla pubblica amministrazione. Sempre che ci si riesca. E non mancano le leggi per farlo, manca la volontà. Perché spesso un ammonimento disciplinare e un paio di mesi senza stipendio risolvono tutto. Perché il suo capo lo sapeva, ma faceva la stessa cosa e quindi è meglio non alzare la polvere. Perché quella volta quella persona ha fatto un favore a quell’altra persona che ha degli agganci…
Uno studioso illuminato di cui non ricordo il nome, l’altra sera in un dibattito pubblico sosteneva che se un dipendente ha l’abitudine di allontanarsi dal posto di lavoro è anche perché, molto probabilmente, in ufficio non ha lavoro da fare.
Non ci sono parole. Ci sono solo cause indifendibili e ognuno di noi dovrebbe avere la coscienza di ammetterlo o tacere.