Processi, Fisco e registratori di cassa volanti
Esistono due Italie, non ci può essere altra spiegazione. Mentre in questi giorni l’attenzione dei giornali e della politica è puntata esclusivamente sul processo Mediaset e sul destino di Silvio Berlusconi, l’Italia disperata fatta di gente senza lavoro, padri di famiglia che non sanno come portare il pane in tavola e partite Iva assediate da debiti con il Fisco e clienti che non pagano, rimane ancora una volta esclusa da qualsiasi forma di attenzione.
Eppure bisognerebbe drizzare le orecchie e ascoltare il mormorio del popolo. Bisognerebbe prestare attenzione a cosa dice la gente mentre fa la spesa al supermercato o al mercato rionale. Bisognerebbe dare importanza ad avvenimenti come quello accaduto qualche giorno fa a San Gregorio di Catania, in Sicilia, dove un macellaio ha scagliato il suo registratore di cassa contro un finanziere che aveva appena visto una donna uscire dal negozio senza scontrino
Noi condanniamo a prescindere qualunque forma di violenza e illegalità, e questo sia chiaro, ma fatti come questo fanno riflettere e vanno esaminati. Quanto può essere esasperato un commerciante che si rivolge con tanta violenza a un pubblico ufficiale? Cosa sta accadendo per reagire in maniera tale? Purtroppo alla politica non interessa!
Ormai c’è aria di ferie, le vacanze sono prenotate e l’attenzione è rivolta altrove. Ma cosa accadrebbe se 100, 1.000 o 1 milione di commercianti decidessero di cacciare lo Stato fuori dal prorio negozio come qualche mese fa ha fatto Roberto Corsi?
C’è davvero ancora tempo per nascondere la polvere sotto il letto e sperare che non se ne accorga nessuno?