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Sondaggi, i veri “pacchi” di Natale

Opinioni 14 Dicembre 2012

La superstizione ha radici antiche. Nella Roma dei Cesari nessuno si sarebbe azzardato a cominciare un’impresa (tipo costruire una casa, concludere un affare o iniziare una guerra) senza consultare, a pagamento, un indovino che ne prevedesse il risultato leggendolo nelle viscere di qualche animale. Oggi le cose sono cambiate? Non ci pare. E non parliamo degli oroscopi che trasmettono tutte le mattine in Tv: molti li seguono, pochi ci credono. Parliamo dei sondaggi, croce e delizia del nostro tempo, con autorevoli signori che una volta alla settimana ci dicono come voteremo, che continuano a raccontarci come spenderemo i soldi, i nostri umori e i nostri sentimenti, raccolti sempre “dal vivo e da campioni significativi” di cittadini. Per carità, tutti lavori degnissimi e molto professionali: la verità, però, è che un sondaggio di opinioni sulle intenzioni di spesa (o di voto) vale poco, più acqua che fuochino.
Non che chi risponde dica delle bugie, è che spesso non ha la più pallida idea di quello che farà. E il rischio di condizionare troppo la pubblica opinione, generalmente pessimista e angosciata, è far avverare sul serio le previsioni peggiori, facendo precipitare gli umori, o di prendere solenni cantonate. Certo, questo non vuol dire che “i ristoranti siano pieni” o che non ci sia la crisi. O che questo Natale le famiglie italiane spenderanno allegramente i loro quattrini. Ma per male che vada il Natale, i consumi non potranno fare quello che hanno previsto i sondaggi. Perché?
Diamo un’occhiata alla tabella qui sotto: perché se un sondaggio ha senso, messi tutti insieme sono un delirio in crescendo. Con lo stesso valore scientifico delle previsioni fatte sulle viscere di un agnello sacrificale, e tanti auguri a chi ci crede!

 

Le ultime previsioni sui consumi natalizi degli italiani nel 2012 rispetto al 2011
dai titoli di siti e giornali

 

Fonte Percentuale rispetto al 2011
Data di pubblicazione
Istat (Ansa) Possibile contrazione fino al 5% 23-nov-12
Confesercenti -3% 04-dic-12
Confindustria Swg 2012 -3,40% 05-dic-12
Confcommercio-Censis -13,2% (-15,9% in due anni) 6 dicembre 2012
Federconsumatori -12% 07-dic-12
Codacons -15% 10-dic-12

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