Inflazione, tutte le novità del nuovo paniere 2013

Anno nuovo, paniere nuovo. L’Istat decide per il 2013 di rifare il look al gruppo di beni che utilizza ogni anno per calcolare il livello della nostra inflazione. Per farlo prova a fotografare e interpretare i cambiamenti delle nostre abitudini. Così dall’elenco dei prodotti che verranno monitorati spariscono i netbook per fare spazio agli smartphone, niente più brandy perché preferiamo l’amaro, e se si tratta di pesce surgelato il filetto di merluzzo spodesta il nasello. Sono queste alcune delle novità del nuovo paniere, una delle quali potrebbe interessare molto da vicino quelli che come noi hanno la partita Iva e che utilizzano per lavoro l’auto optando per carburanti alternativi alla benzina e al gasolio. Fa il suo ingresso nel nuovo paniere infatti il gas metano da autotrazione, che evidentemente comincia a conquistare le simpatie di tantissimi automobilisti italiani. In totale nel 2013 saranno dunque 1.429 i prodotti utilizzati per calcolare l’indice dei prezzi al consumo, una cifra ben superiore ai 1.383 monitorati nel 2012, il tutto con l’obiettivo di tenere sotto controllo in maniera sempre più efficace la spesa degli italiani e registrare quindi le variazioni di prezzo.
Settore alimentare
Entrando negli specifici settori merceologici, non si può che iniziare da quello alimentare, da sempre tra i più significativi nel registrare i consumi degli italiani. Scopriamo che, come già accennato, l’amaro manda in pensione il brandy e il filetto di merluzzo prende il posto del nasello. Ma da registrare c’è anche l’arrivo della pancetta confezionata, che prende il posto di quella da bancone, evidentemente ormai meno richiesta dagli italiani. Da segnalare poi, nella categoria specifica degli integratori alimentari, l’ingresso nel paniere degli energy drink, che rappresentano davvero un piccolo passaggio epocale nelle nostre abitudini quotidiane.
Settore tecnologico
Altro comparto sempre più rilevante per gli italiani, e dunque sempre più fondamentale quando si tratta di rilevare il livello dell’inflazione, è quello tecnologico. Anche qui le novità non mancano. Viene infatti ampliata la gamma di prodotti che finiscono sotto le voci di smartphone e tablet Pc. D’ora in poi saranno considerati anche i phablet (che integrano le funzioni degli smartphone e dei mini tablet) e i tablet trasformabili, utilizzabili anche come notebook. A testimoniare quanto ormai la tecnologia sia dilagante nella nostra vita, c’è il fatto che l’Istat ha deciso di togliere dal nuovo paniere i vecchi cari diari, siano essi nella versione scolastica che per uso professionale. Sì, le note e gli appunti, si prendono decisamente in altro modo.
Voci che si moltiplicano o che spariscono
Tra le altre novità da segnalare c’è poi il fenomeno che riguarda alcune posizioni del vecchio paniere che nella nuova versione risultano multiple. E’ il caso della corsa in taxi, che ora sarà presente anche come Taxi-corsa per l’aeroporto o anche come Taxi-corsa urbana. Altro caso emblematico quello dell’aceto, che verrà monitorato nella doppia versione di aceto da vino e aceto balsamico. Tra le vittime illustri del nuovo paniere, oltre a quelle già menzionate, bisogna ricordare certamente anche la mediazione civile. Questo strumento, nato per risolvere le controversie tra privati senza ricorrere a giudici e tribunali, si pensava potesse essere molto utilizzato. Peccato però che una sentenza della Corte Costituzionale abbia abolito la sua obbligatorietà, rendendolo in effetti poco efficace e facendolo dunque sparire anche dal paniere.
Dubbi e polemiche
Questo dunque il nuovo menù con cui l’Istat intende calcolare per il futuro la nostra inflazione. Un programma che però non piace a molte associazioni dei consumatori convinte che alcune scelte operate nella selezione delle voci porterà a una sottostima dei reali rialzi generali dei prezzi. L’associazione dei consumatori Codacons ha già fatto i conti, rilevando che gli aumenti di un anno per una famiglia saranno sottostimati di circa 250 euro. Non ci resta che attendere che il nuovo paniere parta, per capire se l’Istat smentirà con i fatti queste previsioni.