Soldi al sicuro, 3 alternative al conto corrente
Tutelati dalla legge, ma anche un po’ spaventati dall’idea di vedersi portar via i soldi dal giorno alla notte. È la condizione in cui oggi vivono, purtroppo, i milioni di italiani che hanno aperto un conto corrente. Fino a qualche settimana fa i depositi bancari sembravano ancora (nonostante tutto) il posto più sicuro dove mettere i soldi, per non tenerli nella cassaforte di casa o addirittura sotto al materasso. Poi la crisi della Repubblica di Cipro ha cambiato un po’ la prospettiva. Il governo di Nicosia (su sollecitazione dell’Europa) ha infatti deciso di salvarsi da un imminente crack finanziario a spese dei risparmiatori, cioè con un contestatissimo prelievo forzoso del 30%, applicato sui depositi bancari con una giacenza superiore a 100mila euro.
Protetti e tartassati
A pagare il conto di questo prelievo saranno anche molti ricchi finanzieri russi, che spesso hanno esportato a Cipro capitali di dubbia provenienza. Tuttavia in questa vicenda c’è purtroppo un aspetto allarmante: in Europa si è affermata l’idea assurda che, quando un paese si trova in difficoltà, è possibile mettere le mani sui conti correnti dei cittadini, poveri o ricchi che siano, senza guardare in faccia a nessuno. Proprio per questa ragione, i soldi depositati in banca oggi sembrano un po’ meno al sicuro di qualche anno fa, benché esista una direttiva europea (la 2009/14/CE), che stabilisce una serie di tutele a favore dei risparmiatori di tutto il continente
L’alternativa del libretto Postale
Non va dimenticato, però, che i depositi bancari non sono certo l’unico posto in cui oggi è possibile “parcheggiare” la propria ricchezza. In alternativa, ci sono anche molti strumenti finanziari abbastanza sicuri che possono sostituire, del tutto o in parte, le funzioni del conto corrente. È il caso, per esempio, dei Libretti di Risparmio Postale che offrono una remunerazione delle giacenze tra l’1 e il 3% lordo all’anno e godono anche di una completa garanzia dello stato, sulle somme depositate. Il libretti non possono essere utilizzati per fare o ricevere bonifici (poiché non hanno il codice Iban) ma permettono di prelevare il denaro in giacenza in qualsiasi momento, attraverso una carta Postamat (cioè il bancomat delle Poste).
Il fondo monetario
Un risparmiatore che vuole parcheggiare la propria liquidità e farla fruttare nel breve periodo, senza correre grandi rischi, può indirizzarsi anche sui fondi comuni monetari che investono in obbligazioni e in titoli di stato di brevissima scadenza. Chi compra questi prodotti non deve aspettarsi rendimenti elevati: nell’ultimo anno, per esempio, il guadagno medio dei fondi monetari italiani è stato assai risicato, attorno allo 0,8% circa netto, inferiore a quello di un Bot. Nello stesso tempo, però, i fondi monetari hanno due pregi: sono facilmente liquidabili (poiché le somme investite possono essere ritirate in pochi giorni) e hanno un patrimonio completamente separato da quello della banca che li vende o della società che li amministra. Anche se queste ultime falliscono, i titoli inclusi nel portafoglio del fondo diventano di proprietà del risparmiatore.
Niente conto, ho la prepagata
Oggi molte banche (ma anche i gestori di giochi e lotterie o le catene della grande distribuzione), offrono delle carte ricaricabili e prepagate, che sono dotate di un codice Iban per ricevere i bonifici e che possono dunque sostituire completamente i conti correnti. La liquidità depositata sulle carte non viene però remunerata con un tasso d’interesse attivo. Inoltre, a differenza di quanto avviene per i conti correnti, i soldi in giacenza sulle prepagate non sono protetti dalle leggi europee e non sono dunque garantiti, in caso di fallimento della banca. Per questo le carte ricaricabili sono adatte più che altro a chi ha pochi soldi a disposizione (qualche centinaia o migliaia di euro) e vuole usare un mezzo di pagamento flessibile, senza dover aprire necessariamente un conto tradizionale.