In arrivo lo statuto del lavoro per il popolo delle partite Iva
Un vero e proprio Statuto per il lavoro autonomo, con regole e diritti per il popolo delle partite Iva. Una tutela importante per coloro che finora sono stati lasciati alla deriva. Si tratterebbe di una novità assoluta nel contesto normativo italiano, ma che a poco poco sta emergendo nel dibattito politico.
A svelarne i dettagli è stato Maurizio Del Conte, consigliere giuridico della Presidenza del consiglio, intervenuto a “Tuttolavoro”, il convegno sul Jobs Act organizzato dal Sole 24 Ore.
Due misure allo studio del Governo
Secondo Del Conte, l’Esecutivo starebbe lavorando a un collegato sul lavoro articolato in due parti: una prima sezione – che dovrebbe confluire nella prossima legge di Stabilità riguardante il 2016 – sarà dedicata agli aspetti fiscali e previdenziali. La seconda sezione sarà uno Statuto del lavoro autonomo, con diritti e regole rivolte ai lavoratori autonomi e ai professionisti. L’intento del Governo sarebbe quello di eliminare lo stato di discriminazione nei confronti delle partite Iva, alle quali non si applicano molte delle tutele del lavoro dipendente. Negli ultimi anni infatti, a seguito di questo stato di trascuratezza e mancata considerazione, la massa dei lavoratori autonomi e dei professionisti si è trasformata da gruppo protetto a platea abbandonata e senza garanzie.
Negli ultimi vent’anni il lavoro autonomo, salvo quello del grande professionista, è stato spesso considerato una zona grigia, prossima all’elusione, perché non si è colta l’evoluzione del mercato del lavoro”, ha affermato Del Conte.
Ha poi aggiunto: “Le regole sulla collaborazione a progetto hanno fatto emergere le attività in nero, ma hanno sclerotizzato un’area border line. Con le nuove regole del Jobs act abbiamo fatto pulizia e ora si deve dare dignità allo status del lavoro autonomo, si devono dare delle regole”.
Formazione e bandi pubblici
È necessario prevedere tutele contrattuali e di welfare, ma anche forme d’incentivazione come la defiscalizzazione della formazione e l’accesso ai bandi pubblici.
Sempre secondo Del Conte, il lavoratore autonomo non è economicamente dipendente dal committente, pertanto “è necessario prevedere tutele contrattuali e di welfare, ma anche forme d’incentivazione come la defiscalizzazione della formazione e l’accesso ai bandi pubblici”. Del Conte ha infine anticipato anche l’eliminazione dello sgravio contributivo della quota di retribuzione legata alla produttività – “in quanto i benefici non sono immediati per le aziende” –. Dovrebbe invece arrivare una defiscalizzazione, che consentirà di sfruttare subito l’agevolazione e saranno premiati solo gli accordi che incideranno effettivamente sulla produttività.
A questo punto la speranza è che le parole cedano il posto ai fatti e si faccia davvero qualcosa di concreto per il popolo delle partite Iva.