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Stretta sulle Compensazioni Fiscali 2026: Imprese e Professionisti a Rischio Liquidità e Programmazione

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Luca Ippolito

Roma, 21 novembre 2025 – L’**Associazione Nazionale Commercialisti** ha lanciato ieri un allarme a Roma sulle conseguenze delle nuove misure contenute nell’articolo 26 della **Legge di Bilancio 2026**, appena approvata alla Camera. Secondo l’associazione, il divieto generale di **compensare i crediti d’imposta agevolativi** con il modello F24 rischia di mettere in seria difficoltà la **liquidità** di imprese e professionisti. Una situazione che potrebbe complicare la loro capacità di pianificare investimenti e gestire i flussi finanziari in modo regolare.

## **Compensazioni F24, un cambio che pesa su aziende e professionisti**

La norma, inserita nella Legge di Bilancio e valida dal primo gennaio 2026, stabilisce che i cosiddetti **crediti d’imposta agevolativi** – quei bonus fiscali dati alle imprese per innovazione, ricerca o acquisto di beni strumentali – non potranno più essere usati per compensare altre tasse dovute allo Stato tramite il modello F24. Finora, questa possibilità aveva dato respiro a molte aziende, alleggerendo il carico fiscale immediato e dando ossigeno alle casse.

“**Così si blocca la programmazione finanziaria delle aziende, molte delle quali contavano proprio sulla compensazione dei crediti. Ora si ritrovano con meno liquidità e margini più stretti**,” ha spiegato Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, intervenuto ieri mattina nella sede romana dell’associazione. Un cambiamento che arriva in un momento delicato per molte partite IVA e piccole imprese già sotto pressione per l’aumento dei costi energetici e delle materie prime.

## **Timori concreti: “a rischio investimenti e posti di lavoro”**

Le prime stime diffuse dai commercialisti – ancora da confermare nei dettagli tecnici – indicano che sono migliaia le imprese che ogni anno utilizzano le **compensazioni tramite F24** per gestire i crediti d’imposta maturati negli anni precedenti. Tra i più colpiti ci sono le società impegnate nell’**innovazione tecnologica**, nel **Mezzogiorno** e nei settori manifatturieri più esposti alla concorrenza internazionale.

Quello che preoccupa maggiormente, secondo la nota diffusa dall’Associazione ieri, è il rischio di “bloccare la pianificazione degli investimenti già in corso”, visto che la liquidità derivante dalla compensazione non potrà essere utilizzata come previsto. “Non è solo questione di numeri sul bilancio,” ha detto un imprenditore lombardo del settore metalmeccanico, “ma di pagamenti che rischiano di saltare: stipendi da pagare, fornitori da saldare.” Una situazione che potrebbe scatenare un effetto domino sul tessuto produttivo e sull’**occupazione**.

## **Legge e pratica: cosa cambia dal 2026**

L’articolo 26 della **Legge di Bilancio 2026** interviene su una prassi ormai consolidata. Finora una ditta individuale o una società poteva usare i **crediti d’imposta agevolativi** direttamente in F24 per ridurre debiti fiscali come IVA, IRAP o ritenute. Dal prossimo anno invece servirà attendere la liquidazione diretta del credito, con tempistiche – secondo molti commercialisti sentiti ieri pomeriggio – che potrebbero superare anche i sei mesi.

“Le aziende dovranno finanziare le imposte senza poter usare crediti già riconosciuti. Solo dopo, e senza tempi certi, arriverà il rimborso,” ha spiegato la segretaria nazionale dell’Associazione durante una riunione interna tenuta nel pomeriggio nella sede centrale. Diversi interventi hanno sottolineato come questo cambiamento aumenterà il ricorso al credito bancario nel breve periodo, con costi extra che peseranno soprattutto sulle piccole realtà.

## **La richiesta dei commercialisti: “serve rivedere la norma”**

In queste ore i commercialisti chiedono un passo indietro o almeno deroghe specifiche alla norma. La richiesta ufficiale è già stata inviata al Ministero dell’Economia e delle Finanze: secondo l’Associazione sarebbe “importante valutare bene l’impatto reale prima di far partire tutto a pieno regime”. Nel comunicato diffuso ieri si invita anche ad aprire subito un tavolo tecnico “per evitare effetti negativi su settori chiave dell’economia”.

Nel frattempo arrivano sempre più segnalazioni di imprese che stanno rivedendo i piani per il prossimo anno. Gli studi fiscali sono al lavoro per valutare caso per caso e dare indicazioni aggiornate ai clienti. “Al momento non ci sono certezze su eventuali modifiche,” conferma un consulente romano, “ma molti imprenditori ci chiedono già come muoversi nel nuovo scenario.”

Il confronto tra governo e mondo produttivo è destinato a proseguire nelle prossime settimane. Una cosa è chiara: la stretta sulle **compensazioni dei crediti d’imposta** cambia davvero le regole del gioco per chi lavora nell’economia italiana.

Luca Ippolito

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