Arriva Iresa, la nuova tassa per chi prende l’aereo
Chi si stava convincendo che gli ultimi ripensamenti di Equitalia potessero essere segnali positivi di un Fisco che cambia pelle, farà bene purtroppo a ricredersi immediatamente. Dal cilindro infernale della nostra intricata legislazione infatti è uscito un nuovo coniglio bianco rappresentato dall’ennesima tassa. Una sorpresa di cui avremmo fatto volentieri a meno, visto che si tratta di uno di quegli odiosi balzelli che rendono insopportabile il nostro rapporto con l’amministrazione fiscale.
Una sorpresa chiamata Iresa
Anche questa volta la nuova imposta che, come vedremo, andrà a colpire chi viaggia in aereo, e non sono pochi in Italia, ha il suo bel nome che testimonia la capacità della nostra burocrazia di nascondere nefandezze sotto etichette ufficiali. La denominazione scelta è Iresa, Imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili. Si tratterebbe in teoria di una tassa di scopo, ossia destinata a ridurre effettivamente l’inquinamento acustico. Ma state pur certi che le cose andranno diversamente e l’Iresa rappresenterà invece l’ennesima occasione di fare cassa.
I più colpiti: Roma e Milano
Le Regioni che prima di tutte si sono affrettate ad approvare la nuova Iresa sono state Lombardia e Lazio, anche perché sono sedi dei più grandi aeroporti nazionali, Malpensa e Fiumicino. Il risultato assolutamente perverso è che le compagnie aeree, quelle che praticamente saranno chiamate a pagare alle Regioni la nuova tassa, si rifaranno sui viaggiatori. Ci sono già stime che dicono che il costo dei singoli biglietti, per chi viaggerà da quegli scali, potrebbe aumentare dai 2 ai 5 euro. Una cifra che, per chi viaggia abitualmente, magari anche per lavoro, porterà ad aumenti dei costi annuali decisamente sensibili. L’impatto economico della nuova imposta ammonterebbe infatti a circa 37 milioni di euro totali nel 2013, che saliranno addirittura a 55 milioni di euro il prossimo anno. In particolare, le compagnie aeree che operano i propri voli sugli scali di Roma (quindi non solo Fiumicino, ma anche Ciampino, da dove abitualmente vola tra le altre Ryanair), caricheranno sul biglietto circa 5 euro per passeggero per i viaggi nel medio raggio e almeno 2 euro per gli spostamenti a breve raggio. Per un aeromobile di medio raggio, ad esempio un Airbus 320, i costi aggiuntivi saranno di 267 euro a viaggio, mentre per un velivolo a lungo raggio, ad esempio il classico Boing 777, il costo aggiuntivo arriva a quota 1.257 euro.
Comportamento recidivi
Il meccanismo con cui funzionerà l’Iresa ricorda quanto avvenuto lo scorso anno, in maniera specifica, per l’aeroporto di Fiumicino. L’allora governo Monti introdusse una sovrattassa di 10 euro a passeggero per rimettere a posto i conti dello scalo e agevolare in questo modo l’azienda che gestisce l’aeroporto stesso. Le ragioni di fondo della nuova tassa dipendono dalla disperata caccia alle risorse economiche a cui le Regioni sono costrette dopo i tagli dei trasferimenti dallo Stato centrale. In questo senso suonano come una conferma le disposizioni della giunta regionale laziale guidata da Nicola Zingaretti, secondo le quali solo il 10% degli introiti aggiuntivi raccolti con l’Iresa, cioè circa 90 milioni di euro in due anni, sarà usato per compensare effettivamente gli effetti ambientali del rumore degli aerei. Il resto dei soldi prenderà il volo per altre voci di spesa.