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Imu e Tasi, occhio alla mazzata

Tasse 5 Maggio 2015
Imu tasi

Mese di maggio, mese di tasse. Non c’è niente da fare, quando comincia il quinto mese dell’anno il pensiero vola subito al portafoglio. Sarà l’effetto primavera o le giornate che si allungano, ma il lavoro sembra non finire mai. E a questa sensazione si associa quella di lavorare a vuoto, ossia di lavorare per pagare le tasse.

E in Italia imposte, tasse e contributi non sono destinati a diminuire. Anzi, la mazzata è sempre dietro l’angolo. L’ultimo studio della Cgia di Mestre è stato molto chiaro: nel 2015 l’Imu e la Tasi sono destinate ad aumentare. Secondo il segretario dell’associazione, Giuseppe Bortolussi “se dal 2016 non verrà applicata la local tax, l’aliquota Tasi sulla prima casa rischia di salire al 6 per mille”.

 

La ricerca

L’Ufficio studi della Cgia ha esaminato le delibere di approvazione delle aliquote Imu e Tasi per l’anno in corso dei comuni capoluogo di provincia. Nonostante il campione analizzato sia ancora ristretto (i comuni hanno tempo fino al 31 maggio per approvare i bilanci preventivi) la tendenza sembra molto chiara: “I comuni, anche per il 2015, hanno deciso di aumentare il peso fiscale dell’Imu e della Tasi”, sostiene Bertolussi.

In particolare, oltre la metà dei comuni che hanno già deliberato in materia “hanno deciso di aumentare l’incidenza delle tasse sugli immobili. Spesso si tratta di ritocchi che interessano un numero di contribuenti relativamente modesto: tuttavia, il trend è orientato verso un appesantimento del carico fiscale su terreni e fabbricati”.

 

Calo dei trasferimenti

Come spiegare questi aumenti? La causa sarebbero i mancati trasferimenti dallo Stato ai Comuni. “A fronte di 1,5 miliardi di euro di mancati trasferimenti previsti per il 2015 – osserva Bertolussi – per assicurare gli stessi livelli di servizio ai cittadini, la maggioranza dei sindaci ha deciso di ritoccare all’insù le aliquote o di ridurre le detrazioni dell’Imu e della Tasi. Quest’anno i comuni non disporranno di 625 milioni di euro. Risorse stanziate a favore delle Amministrazioni comunali solo per il 2014 che, nelle iniziali intenzioni del legislatore, dovevano servire a ridurre il peso della Tasi sulla prima casa”.

Di conseguenza se lo Stato taglia, i cittadini dovranno pagarsi i servizi da soli versando più imposte. Le tasse aumentano e il mese di maggio è solo agli inizi.  Figuriamoci cosa accadrà da qui alla fine quando tutti i comuni avranno deliberato sulle tasse locali. Da una mano si dà, dall’altra si toglie. Nel gioco delle due carte a perderci è sempre il povero cittadino onesto.

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