Irap, una valanga di ricorsi alle Commissioni tributarie
Sin dalla sua introduzione l’Irap ha sollevato una serie infinita di polemiche e contestazioni. Tanto è vero che ogni anno aumenta il numero dei ricorsi che vengono presentati alle Commissioni tributarie contro il pagamento di questa imposta.
Soltanto nel 2011, stando ai dati della Relazione sul contenzioso presentata dalla Direzione della giustizia tributaria, le Commissioni tributarie provinciali hanno ricevuto circa 47mila ricorsi in materia di Irap, mentre circa 15mila ricorsi sono stati indirizzati alle Commissioni tributarie regionali. Estendendo l’analisi al triennio 2009-2011 i ricorsi complessivi in tema di Irap sono stati più di 215mila.
Insomma si tratta di una tematica dove le aree di discrezionalità restano elevate. Al momento, per quanto riguarda i piccoli professionisti e lavoratori autonomi, alcune pronunce della Corte di Cassazione hanno riconosciuto la non applicabilità dell’Irap a coltivatori diretti, commercianti, piccoli commercianti e lavoratori autonomi che esercitano l’attività prevalentemente con il proprio lavoro. Dovremmo quindi non rientrare nell’area di pagamento dell’Irap se non abbiamo una struttura organizzativa, vale a dire se non sfruttiamo in maniera fissa dipendenti o collaboratori e se non utilizziamo beni strumentali oltre il minimo indispensabile.