Marche da bollo più care: occhio ai nuovi prezzi
Al ritorno dalle vacanze scopriamo come al solito una serie di rincari. È il caso per esempio delle marche da bollo, che ormai già dal mese di luglio hanno subito un aumento di prezzo del 10%.
Così i vecchi importi di 1,81 euro e 14,62 euro sono cresciuti rispettivamente fino a 2 euro e 16 euro. Con le risorse aggiuntive raccolte dallo Stato dovrebbe essere finanziata – stando alle intenzioni del Governo – la ricostruzione dei territori dell’Abruzzo colpiti dal terremoto del 2009.
Quando si usa il bollo
La marca da bollo da 2 euro riguarda le fatture che contengono importi non soggetti a Iva (per esempio se siamo contribuenti minimi) e gli estratti conti per somme superiori a 77,47 euro.
La marca dal bollo da 16 euro riguarda invece gli atti autenticati da un notaio o da un altro pubblico ufficiale, le scritture private, i ricorsi diretti verso la Pubblica Amministrazione.
Non dobbiamo pagare la marca da bollo se l’importo del documento è inferiore a 77,47 euro, oppure se sull’importo si calcola già l’Iva.
Infine ricordiamo che le vecchie marche da bollo possono essere utilizzate, a patto però di integrare la differenza.