Unico 2015, 6 luglio tutti alla cassa

Il giorno che nessuno vorrebbe è arrivato. Andare oltre non è purtroppo possibile. Lunedì 6 luglio occorre mettere mano alla tasca per pagare il saldo Irpef e Irap 2014 e il primo acconto per il 2015. Prepararsi è cosa buona per arrivare tranquilli alla data fatidica. Un giorno di cui si farebbe volentieri a meno, ma che occorre comunque superare.
La proroga
Anche quest’anno, come è ormai consuetudine, il Ministero dell’Economia ha posticipato il versamento delle imposte dal 16 giugno al 6 luglio. La proroga ha riguardato però soltanto lavoratori autonomi e imprenditori soggetti agli studi di settorestudi nonché i contribuenti minimi e quelli che hanno aderito al nuovo regime forfettario.
Gli altri invece hanno già versato la prima rata di Irpef e Irap a metà giugno.
Il versamento delle imposte può essere fatto entro il 6 luglio senza alcuna maggiorazione, oppure dal 7 luglio al 20 agosto (usufruendo della proroga estiva prevista per i pagamento che cadono dall’1 al 20 agosto), maggiorando le somme da versare dello 0,40% a titolo di interesse.
Le rate
Inoltre, va tenuto presente che è sempre possibile rateizzare i pagamenti in sei parti se si comincia a pagare il 6 luglio (6 luglio; 16 luglio; 20 agosto; 16 settembre; 16 ottobre; 16 novembre), oppure in quattro parti se si sceglie di cominciare il 20 agosto (20 agosto; 16 settembre; 16 ottobre; 16 novembre).
È chiaro però che in caso di rateizzazione l’importo da pagare aumenta, perché oltre alle imposte dovranno essere pagati anche gli interessi.
Non è comunque possibile andare oltre la metà di novembre con la rateazione perché alla fine novembre deve essere tassativamente versato in un’unica soluzione il secondo acconto.
Modello F24
Il pagamento va fatto col modello F24. Meglio averlo tra le mani con un po’ di anticipo, quindi chi ancora non lo ha ricevuto dal commercialista si affretti a contattarlo per farselo spedire. Una volta ricevuto l’F24, la cosa più semplice è pagare il modello online sfruttando l’home banking. Così si risparmia tempo e non si sottrae spazio all’attività. Anche se, vedendo gli importi da pagare, molto spesso viene da pensare: “Chi me lo fa fare, se poi devo versare tutto allo Stato”. Già, chi lo fa fare? Forse l’unica molla che accomuna tutti è il desiderio di esprimersi facendo un’attività in proprio. Alla faccia di chi fa di tutto per scoraggiare il lavoro autonomo.