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Tracciabilità spese di trasferta: valida anche la copia digitale delle ricevute in fattura

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Sonia Rinaldi

Roma, 9 dicembre 2025 – Da gennaio, la copia delle ricevute di pagamento scaricata direttamente dall’app per smartphone varrà a tutti gli effetti come quella cartacea. La novità, annunciata in una circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze, coinvolge milioni di persone che usano sistemi elettronici per pagare scontrini, bollette e altre spese di ogni giorno.

Ricevute digitali valide: addio alla carta

Non sarà più necessario stampare o tenere la ricevuta cartacea: quella elettronica, disponibile sull’app della propria banca o servizio di pagamento, basterà come prova dell’avvenuto versamento. La decisione arriva dopo settimane di confronto tra istituzioni e associazioni dei consumatori. Secondo il ministero guidato da Giancarlo Giorgetti, questa scelta serve “a semplificare la vita dei cittadini e a tagliare le scartoffie inutili”.

Il cambiamento riguarda anche chi paga alla Pubblica Amministrazione: multe, bollo auto, tributi comunali o regionali, la ricevuta digitale scaricata dal telefono avrà lo stesso valore della stampa originale anche in caso di controlli o contestazioni. Una mossa destinata a rivoluzionare le abitudini di molte famiglie e aziende.

Come cambia la vita di tutti i giorni

Dal supermercato alla mensa dei figli, questa novità interessa ogni pagamento elettronico dove prima era richiesta la ricevuta stampata per controlli fiscali o per detrarre spese nella dichiarazione dei redditi. “Non servirà più mostrare il cartaceo,” conferma l’avvocato Paolo Rinaldi di Altroconsumo. “La copia digitale ha valore legale se contiene tutte le informazioni richieste dalla legge”.

In pratica, chi fa un bonifico online o paga con carta potrà tenere sul telefono la ricevuta dell’app bancaria. Sarà sufficiente mostrare quella schermata o il PDF a chi lo chiede: dalle scuole agli uffici pubblici, fino ai professionisti che si occupano delle tasse.

Come funziona per gli utenti

Niente procedure complicate. Di solito, appena completato il pagamento, l’app permette subito di scaricare una copia del versamento. Le app più comuni – Intesa Sanpaolo, UniCredit, Poste Italiane – hanno già la funzione per salvare o condividere la ricevuta in PDF. “Si potrà conservare sul telefono o inviare via mail”, si legge nella nota del ministero.

Il documento deve riportare chiaramente: data e ora del pagamento, beneficiario, importo, causale e codice dell’operazione. Tutto serve a garantire che sia autentico e tracciabile. Non servono firme o timbri aggiuntivi.

Per alcune associazioni dei consumatori questa è una risposta concreta alle esigenze di chi ormai usa lo smartphone per quasi tutto e vuole ridurre l’uso della carta. Però non mancano dubbi tra i professionisti fiscali: alcuni commercialisti sentiti da alanews.it chiedono chiarimenti su come usare le copie digitali in caso di controlli approfonditi da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Reazioni dal mondo della tutela e del lavoro

Le associazioni dei consumatori esprimono soddisfazione: “Un passo avanti verso una digitalizzazione vera,” dice Carlo De Luca, presidente di Federconsumatori. “Così si rischia meno di perdere documenti importanti”. Più cauti i sindacati dei dipendenti pubblici che aspettano le istruzioni ufficiali su come gestire i controlli delle ricevute digitali.

Intanto alcune amministrazioni locali stanno aggiornando le procedure per accettare senza problemi le ricevute digitali: a Milano l’assessorato ai Servizi civici ha inviato una nota a scuole e uffici pubblici chiarendo che “non saranno più richieste copie cartacee aggiuntive”.

Cosa resta da chiarire

Restano però alcuni dubbi sulla sicurezza dei dati e sull’autenticità delle ricevute scaricate via app. Gli esperti consigliano di usare solo piattaforme ufficiali e aggiornate per evitare rischi di frodi o duplicati. Il Ministero promette nuove istruzioni operative entro fine dicembre.

Quella delle ricevute digitali è una piccola rivoluzione nelle nostre abitudini quotidiane, ma segna un passo importante verso una pubblica amministrazione meno legata alla carta. Per molti italiani – non solo i più giovani – è un cambiamento atteso da tempo.

Sonia Rinaldi

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