Agenzia delle Entrate: nuovi controlli sul regime transfrontaliero di franchigia IVA spiegati

Sonia Rinaldi

11 Dicembre 2025

Roma, 10 dicembre 2025 – Ieri l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un provvedimento molto atteso da contribuenti e professionisti. L’obiettivo è chiaro: semplificare l’accesso ai servizi fiscali e mettere nero su bianco le modalità per presentare le istanze. La comunicazione è arrivata alle 14:30, attraverso una nota diffusa dall’ufficio stampa, in un periodo particolarmente intenso per il calendario fiscale, con scadenze e adempimenti che si accumulano.

Le nuove regole per inviare le istanze

Il documento – lungo 13 pagine, fitte di dettagli e riferimenti normativi – spiega come inviare via web le istanze fiscali, soprattutto quelle legate alla correzione di errori formali e all’accesso ai servizi digitali dell’Agenzia. Tra le novità più importanti c’è la possibilità di usare anche la posta elettronica certificata (PEC) per certe richieste, oltre ai canali tradizionali. I tecnici dell’Agenzia, durante un incontro con i rappresentanti dei commercialisti in piazza Mastai, hanno spiegato che questa scelta serve a “ridurre i tempi di risposta e a rendere più semplici da tracciare tutte le comunicazioni”.

L’Agenzia delle Entrate, che da mesi sta rinnovando la sua infrastruttura informatica, ha precisato che il provvedimento riguarda soprattutto istanze senza effetti sostanziali sulle posizioni fiscali, come la correzione di dati anagrafici o la richiesta di copie documentali. “Non cambia nulla per gli atti con valore legale come le dichiarazioni”, ha detto un funzionario che ha preferito non farsi nominare.

Tempi e modi: cosa cambia da subito

La novità è già in vigore: “Da oggi tutte le richieste devono seguire questo nuovo schema”, si legge nel testo ufficiale. In pratica, basta allegare i documenti richiesti in formato pdf e aspettare la ricevuta di protocollazione. Solo dopo arriva l’avvio formale dell’iter. Un punto importante riguarda la firma digitale: resta obbligatoria per gli intermediari abilitati, mentre diventa facoltativa per i privati che usano la propria PEC.

Sul fronte dei tempi di risposta, l’Agenzia delle Entrate promette un riscontro entro 30 giorni lavorativi dalla ricezione della domanda. Ma avvertono dagli uffici centrali: “Se l’istanza è complessa o manca qualche documento potranno chiedere integrazioni”. In questi casi il termine si blocca finché non arrivano i nuovi dati.

Le reazioni degli addetti ai lavori

Le associazioni dei commercialisti hanno accolto il provvedimento con una certa prudenza. “È un passo avanti verso la digitalizzazione”, commenta Claudio Ferri, presidente dell’Ordine di Roma, “ma restano dubbi sulla reale compatibilità tra i diversi sistemi informatici”. Alcuni studi legali invece segnalano possibili problemi sull’identificazione certa dei soggetti richiedenti, specie quando manca la firma digitale.

Tra gli utenti che ieri pomeriggio hanno chiamato il call center dell’Agenzia – dove sono arrivate quasi trecento telefonate tra le 15 e le 18 – c’è chi ha chiesto se le comunicazioni inviate via PEC senza firma digitale abbiano valore legale. Da via XX Settembre fanno sapere che “la ricevuta elettronica garantisce comunque la tracciabilità della richiesta”.

Cosa cambia per le scadenze fiscali

Il provvedimento arriva in un momento delicato: dicembre concentra diverse scadenze fiscali, dall’acconto IVA ai versamenti IMU, provocando un aumento delle richieste agli uffici locali. “Abbiamo potenziato il personale negli sportelli principali”, dice Francesca Simi, dirigente responsabile della Direzione Centrale Servizi ai Contribuenti. La priorità resta gestire subito le pratiche più urgenti.

L’Agenzia invita cittadini e imprese a consultare il sito ufficiale – www.agenziaentrate.gov.it – per tutti i dettagli sui nuovi canali disponibili e sulle tipologie di istanze semplificate. Chi ha dubbi può sempre rivolgersi al servizio telefonico o prenotare un appuntamento agli sportelli nei capoluoghi di provincia.

Verso una burocrazia più trasparente?

Con questo provvedimento l’Agenzia delle Entrate va avanti nel percorso tracciato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che punta a una forte digitalizzazione della pubblica amministrazione entro il 2026. Gli esperti sottolineano però che molto dipenderà da come tutto questo verrà applicato sul territorio. “Le indicazioni sono chiare – commenta l’economista Sara Di Paolo – ma conta molto anche la formazione degli operatori”.

Intanto gli studi professionali si stanno muovendo: stamattina a Milano molti commercialisti hanno aggiornato clienti e colleghi sulle nuove regole; nelle sedi provinciali cresce già l’afflusso agli sportelli digitali rispetto alla scorsa settimana. Un segnale positivo che fa pensare: forse questa volta davvero la semplificazione sta diventando realtà.

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