Ruolo sottovalutato, spesso criticato, ma fondamentale. Come si diventa amministratori di condominio? Ecco i requisiti.
In ogni condominio, dietro le quinte di porte e scale, c’è un professionista spesso sottovalutato (e spesso criticato e contestato) ma essenziale: l’amministratore di condominio. Questo incarico, che può sembrare discreto, svolge un ruolo cruciale nella gestione quotidiana e nell’armonia delle comunità residenziali. Ma quali sono i requisiti per ricoprire questo ruolo?
L’amministratore di condominio è il fulcro dell’organizzazione e della gestione delle questioni quotidiane. Dall’elaborazione del bilancio alla gestione delle spese condominiali, dalla convocazione dell’assemblea ai rapporti con i fornitori di servizi, il professionista è chiamato a mantenere un equilibrio delicato tra le esigenze individuali dei residenti e il bene comune.
Uno degli aspetti più critici del lavoro è la gestione finanziaria del condominio. L’amministratore deve elaborare e monitorare attentamente il bilancio, garantendo una distribuzione equa delle spese e fornendo trasparenza ai condomini. La capacità di negoziare contratti vantaggiosi con i fornitori e di individuare potenziali risparmi è una competenza chiave che contribuisce al benessere finanziario della comunità.
Con il progresso tecnologico, gli amministratori di condominio moderni devono essere competenti nell’utilizzo di strumenti digitali per ottimizzare processi e comunicazioni. La gestione elettronica dei documenti, la comunicazione online e l’automazione di alcune attività contribuiscono all’efficienza del lavoro.
Ovviamente, per diventare amministratore di condominio servono dei requisiti e delle doti per farlo al meglio. La diplomazia è un tratto distintivo dell’amministratore di condominio. Deve agire come mediatore in situazioni di conflitto, facilitando una comunicazione chiara e risolvendo controversie. La gestione delle relazioni interpersonali è cruciale per mantenere un clima positivo e cooperativo all’interno della comunità.
L’amministratore deve essere aggiornato sulle leggi e le normative che regolano la gestione condominiale. La conoscenza delle leggi in materia di condominio e la capacità di adattarsi alle nuove normative sono essenziali per evitare controversie legali e per garantire la conformità alle regolamentazioni vigenti. Ma, accanto a queste “skills“, ci sono dei requisiti di natura più tecnica.
Il nuovo art. 71 del RD 318/42, modificato dalla L. 220/2012, stabilisce i criteri e i requisiti per diventare amministratori di condominio. Ovviamente, bisogna essere incensurati. Ma non solo. Per svolgere il ruolo di amministratore di condominio non bisogna essere interdetti o inabilitati; è necessario non essere annotati nell’elenco dei protesti cambiari; aver conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado; aver frequentato un corso di formazione iniziale ed aver svolto attività di formazione periodica in materia di amministrazione condominiale. Corso della durata di 72 ore e con esame finale. Requisiti, comunque, che non sono richiesti se l’amministratore è uno dei condomini dello stabile.
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