Milano, 22 novembre 2025 – L’**Associazione Nazionale Commercialisti** (ANC) entra ufficialmente nell’**AI Skills Alliance**, la rete voluta da **Microsoft** per diffondere le **competenze digitali** e l’**intelligenza artificiale** nel nostro Paese. La firma è arrivata nelle scorse ore, durante un incontro nella sede milanese di Microsoft. Da entrambe le parti è arrivato un messaggio chiaro: unire le forze per colmare il gap di competenze nel settore e promuovere un uso consapevole delle nuove tecnologie.
## **Un patto per spingere la trasformazione digitale**
Lanciata nel 2023 da Microsoft, l’**AI Skills Alliance** si propone di mettere insieme **istituzioni**, **associazioni professionali** e **organizzazioni di settore**, con l’obiettivo di supportare professionisti e imprese nella sfida della transizione digitale. A raccontarlo è stata Silvia Candiani, amministratrice delegata di Microsoft Italia, presente all’incontro milanese: «Vogliamo creare una rete che faccia sistema, per aiutare chi lavora a gestire i cambiamenti che ormai coinvolgono tutti i settori».
L’ingresso dell’**ANC**, che conta più di 20.000 iscritti tra commercialisti, consulenti e revisori, rappresenta «un pezzo importante per coinvolgere figure chiave nella trasformazione economica del Paese», ha sottolineato Candiani. Durante l’incontro sono emersi dati significativi: il 60% delle imprese italiane vede nella mancanza di competenze interne il principale freno all’adozione dell’intelligenza artificiale.
## **Competenze digitali: la sfida degli esperti**
Per l’ANC questa alleanza arriva in un momento cruciale. «La nostra categoria affronta due sfide importanti: aggiornare le competenze digitali di base e capire come integrare davvero l’intelligenza artificiale nel lavoro quotidiano», spiega Marco Cuchel, presidente nazionale dell’associazione. Solo così – aggiunge – sarà possibile offrire ai clienti servizi al passo con i tempi.
Nei prossimi mesi ANC sarà in prima linea nelle iniziative dell’**AI Skills Alliance**, con workshop, seminari e corsi pensati su misura per professionisti del settore economico e fiscale. Il calendario degli eventi sarà pubblicato entro dicembre sul sito ufficiale dell’associazione. Al momento si sa che si parlerà soprattutto di gestione dei dati, sicurezza informatica e utilizzo etico degli algoritmi.
## **Il divario digitale che non si può più ignorare**
Il tema del divario digitale resta un nodo cruciale per l’Italia. Secondo il rapporto DESI della Commissione europea, meno del 50% degli adulti ha competenze digitali adeguate alle richieste del mercato del lavoro. «Un problema che rischia di penalizzare soprattutto piccole imprese e professionisti», ammette Candiani.
Da qui nasce la collaborazione tra ANC e Microsoft: molti studi rischiano infatti di restare indietro rispetto ai cambiamenti tecnologici. «Non possiamo permettere che la tecnologia diventi un ostacolo», ribadisce Cuchel davanti ai giornalisti presenti. Per questo l’associazione punta anche a coinvolgere i membri più anziani, spesso meno avvezzi agli strumenti digitali, con programmi specifici di aggiornamento.
## **Etica e responsabilità al centro**
Non si parla solo di tecnica ma anche di etica. Nel protocollo firmato oggi c’è spazio anche per il tema dell’**uso responsabile** dell’**intelligenza artificiale**. Ogni percorso formativo dovrà toccare aspetti come la privacy dei dati e la trasparenza degli algoritmi, temi su cui sia ANC sia Microsoft hanno insistito più volte durante l’incontro.
«L’intelligenza artificiale va usata con giudizio», ha spiegato Candiani. Solo così – secondo lei – si potrà cogliere il suo valore senza correre rischi o aumentare le disuguaglianze.
## **Cosa ci aspetta nei prossimi mesi**
Da Milano arriva la roadmap per i prossimi sei mesi: l’**AI Skills Alliance** organizzerà una serie di seminari sia in presenza sia online, aperti non solo ai professionisti ANC ma anche a studenti universitari e neolaureati in discipline economiche. Oggi la rete conta oltre trenta soggetti tra università, associazioni imprenditoriali e ordini professionali.
«L’obiettivo è chiaro», conclude Cuchel: «Vogliamo fare in modo che l’intelligenza artificiale non rimanga una cosa da specialisti ma diventi uno strumento concreto per chi lavora ogni giorno nei servizi alle imprese».
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