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Bce conferma tassi fermi: crescita economica resiste nonostante crisi globale

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Luca Ippolito

Milano, 20 novembre 2025 – In un anno segnato da tensioni internazionali e molte incognite, **l’economia italiana** ha continuato a crescere. È quanto emerge dai dati diffusi oggi da **Istat** e **Banca d’Italia**, nel corso di una conferenza stampa tenuta stamattina alle 10 nella sede centrale milanese. Un risultato che, come hanno evidenziato vari analisti, si discosta dalla tendenza negativa che sta colpendo altre economie europee.

## **I numeri confermano la ripresa**

Il rapporto mostra come il **PIL italiano** nel terzo trimestre del 2025 sia cresciuto dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Su base annua, la crescita arriva all’1,2%. Una performance più modesta rispetto ai livelli raggiunti dopo la pandemia, ma comunque positiva. “Siamo riusciti a mantenere una crescita grazie alla solidità dei consumi interni e del settore manifatturiero”, ha spiegato Giovanni Tria, direttore generale di Istat, parlando con i giornalisti. A spingere l’economia sono state anche le esportazioni “soddisfacenti”, soprattutto nell’**agroalimentare** e nella **meccanica di precisione**.

## **Tensioni globali ma economia italiana resiliente**

Il contesto internazionale resta turbolento. I conflitti in Medio Oriente e in Ucraina hanno impattato sui mercati energetici e sulle catene di fornitura. Inoltre, la domanda mondiale rallenta, come segnalano gli ultimi report dell’**OCSE** e del Fondo Monetario Internazionale. Eppure, dicono gli esperti, l’economia italiana ha retto finora.

“Le imprese italiane hanno dimostrato una buona capacità di adattamento, anche nei settori più esposti alle crisi esterne”, racconta Angela Mura, economista alla Bocconi. Molte aziende hanno puntato sull’innovazione e sulle filiere corte per ridurre la dipendenza dalle importazioni. Il mercato del lavoro dà qualche segnale positivo: a ottobre il tasso di disoccupazione è sceso al 7,2%, uno dei livelli più bassi degli ultimi otto anni.

## **Famiglie in affanno ma non al collasso**

Per le famiglie italiane la situazione resta “difficile ma non drammatica”, spiega una nota ufficiale di Banca d’Italia. L’inflazione, che ha raggiunto il 5% durante l’estate, negli ultimi mesi ha iniziato a rallentare: prezzi in calo soprattutto su carburanti e beni alimentari di base. “Non siamo fuori dall’incertezza – ammette Elisa Ferroli delle associazioni consumatori – ma la pressione sui bilanci comincia a calare”.

Le imprese però faticano ancora ad accedere al credito. Alcune banche hanno irrigidito le regole per i prestiti, conseguenza delle politiche più restrittive della Banca Centrale Europea. Nonostante questo, sottolinea Istat nella sua relazione, “il tessuto produttivo italiano resta resistente” anche nelle aree più fragili come Sardegna e alcune zone del Mezzogiorno.

## **Le sfide aperte per il 2026**

Guardando al futuro, le previsioni rimangono prudenti. Gli esperti presenti all’incontro milanese sottolineano “l’urgenza di investire su settori chiave”, puntando soprattutto sul digitale e sulle infrastrutture verdi. Solo così – dice Tria – “potremo consolidare i risultati raggiunti”. Nel frattempo è già previsto che la Legge di Bilancio 2026 introduca incentivi per l’efficienza energetica e nuove agevolazioni fiscali per le startup.

Non mancano però i rischi: nuove crisi geopolitiche o ondate inflazionistiche sono ancora possibili. “Siamo in una fase delicata”, riconosce Pietro Corsi dell’Unione industriali di Milano. E aggiunge: “Come reagiremo ai prossimi shock farà la differenza”. La tenuta dell’**economia italiana**, insomma, non è un punto fermo ma un equilibrio faticosamente conquistato.

## **Tra ottimismo cauto e prudenza diffusa**

Questa mattina i principali mercati finanziari hanno viaggiato senza grandi scossoni: Piazza Affari ha aperto stabile attorno ai 31mila punti. Ma tra imprenditori e cittadini si respira un clima fatto di fiducia mescolata a cautela. In via Manzoni alcuni piccoli imprenditori commentavano il momento: “Per ora reggiamo”, diceva uno. Intanto davanti alle banche molte famiglie chiedevano informazioni su mutui e risparmi.

In fondo – hanno concluso gli analisti alla conferenza – la vera sfida nei prossimi mesi sarà “trovare un equilibrio tra la spinta a crescere e la necessità di proteggersi dai rischi globali”. Una partita da giocare giorno per giorno.

Luca Ippolito

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