A molti italiani capita di ricevere delle bollette dall’importo davvero molto elevato: ecco cosa fare in questi casi, è possibile non pagarle.
Il 2024 è l’anno della fine del mercato tutelato in Italia per quanto riguarda le utenze domestiche. Entro la fine di gennaio milioni di italiani dovranno cambiare il proprio gestore per quanto riguarda il gas metano se ancora con una azienda che lavora sul mercato libero. A partire dal 1° luglio, invece, la fine del mercato tutelato per quanto riguarda l’elettricità.
Le bollette arrivano solitamente in modo bimestrale, ovvero ogni due mesi e l’importo da pagare si riferisce proprio ai due mesi trascorsi ed indicati nel dettaglio della bolletta. A volte può capitare un’amara sorpresa: la bolletta è stata fatturata con un importo “pazzo“, ovvero spropositato. Ecco cosa fare in questi casi.
Può capitare che una persona, ritirando la posta, possa trovarsi tra le mani una bolletta con un importo sproporzionato che può raggiungere anche le migliaia di euro. Solitamente queste bollette sono il risultato di una lettura dei contatori non effettuata per diversi mesi, oppure di una lettura errata che ha portato a una sottostima del consumo effettivo.
Una maxi bolletta può essere generata per vari motivi. Tra questi il blocco della fatturazione; le mancate letture del contatore da parte dei distributori o a causa di rettifiche del dato di misura precedentemente fornito dal distributore e utilizzato per fatturare. Vediamo ora cosa fare se ci troviamo tra le mani una maxi bolletta.
Per prima cosa dobbiamo verificare se la fattura è stata emessa correttamente e confrontarla con le letture presenti nel lettore. Nel caso in cui ci accorgiamo che è presente un errore da parte del fornitore, allora possiamo presentare un reclamo e richiedere la rettifica della fattura. Se invece la fattura è corretta possiamo concordare una rateizzazione della stessa.
Un altro accorgimento a cui prestare attenzione è vedere se i consumi del conguaglio fanno riferimento a consumi superiori i 24 mesi. Dal 2018, infatti, è stata introdotta la prescrizione breve, che prevede una diminuzione del periodo di tempo entro il quale le bollette dei servizi energetici possono essere contestate.
La prescrizione breve è infatti passata da 5 anni a 2 anni per tutte le bollette di energia elettrica con scadenza successiva al 1° marzo 2018; per i consumi di gas con scadenza successiva al 1° gennaio 2019. Quando si verificano situazioni di conguaglio, i fornitori sono tenuti ad informare i clienti della possibilità di richiedere la prescrizione breve degli importi più vecchi di due anni.
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