Roma, 17 dicembre 2025 – Chi non ha ancora inviato il modello REDDITI 2021 deve affrettarsi: il termine ultimo per mettersi in regola è il 31 dicembre 2025. Questa data chiude la possibilità di inviare in ritardo la dichiarazione relativa ai redditi del 2020. Un tema tornato d’attualità in questi giorni negli studi dei commercialisti e nei centri di assistenza fiscale.
Ultimi giorni per consegnare il modello REDDITI 2021
Il 31 dicembre 2025 è la scadenza per il controllo formale del modello, che riguarda chi, per varie ragioni, ha saltato la presentazione entro il termine originale del 30 novembre 2021. Non si tratta di pochi: ogni anno l’Agenzia delle Entrate registra migliaia di ritardi e omissioni.
Francesco Valentini, direttore di un noto CAF romano, spiega così: “Chi non ha ancora sistemato la propria posizione con il modello REDDITI 2021 può approfittare di quest’ultima occasione, anche se il tempo sta per scadere. Da gennaio scatteranno le sanzioni più severe”.
Controlli e conseguenze per chi ritarda
Il cosiddetto “controllo formale” è una verifica dei dati inseriti nella dichiarazione. L’Agenzia confronta le informazioni con quelle già in suo possesso, come certificazioni da datori di lavoro o enti pensionistici, per scovare errori o mancanze.
Anche se in ritardo, presentare la dichiarazione permette di evitare sanzioni più pesanti grazie alla “remissione in bonis” o al ravvedimento operoso. L’Agenzia stessa ricorda che è sempre meglio mettersi a posto volontariamente prima di ricevere un accertamento: così si pagano multe molto più leggere.
Una collaboratrice di uno studio fiscale a piazza Bologna racconta: “Succede spesso che qualcuno arrivi a dicembre senza aver mai compilato nulla. In quei casi diciamo chiaramente: meglio fare tardi che non farlo affatto. Almeno si evita la multa più alta”.
Chi deve ancora presentare il modello
Non tutti devono correre ai ripari. L’obbligo riguarda chi nel 2020 aveva redditi da dichiarare ma non ha inviato né il modello 730 né il Redditi nei tempi previsti. Di solito si parla di autonomi, professionisti, partite IVA o chi ha redditi diversi – come affitti – non tassati alla fonte.
Dalla Consulta nazionale dei CAF emergono categorie tipiche: piccoli imprenditori, pensionati con affitti brevi a lato della pensione, giovani freelance alle prese con la burocrazia fiscale. Molti ammettono di essersi persi tra proroghe e cambi continui.
Sanzioni e come evitarle
Le multe per chi non presenta la dichiarazione vanno dal 120% al 240% delle imposte dovute, con un minimo di 250 euro. Però con il ravvedimento operoso si possono ridurre molto pagando tutto prima dell’inizio dei controlli formali. “Chi si mette in regola entro fine dicembre – ricorda Valentini – paga solo la sanzione minima e può dormire tranquillo”.
È importante sapere che non tutte le omissioni sono uguali agli occhi del Fisco: una dichiarazione tardiva entro 90 giorni può essere sanata pagando una multa ridotta; dopo i 90 giorni la situazione si fa più complicata.
Cosa cambia dal primo gennaio 2026
Dal primo gennaio chi resta indietro col modello REDDITI 2021 rischia sanzioni più salate e azioni esecutive da parte dell’Agenzia delle Entrate. Si passerà all’emissione degli avvisi di accertamento con possibili blocchi sui rimborsi o pignoramenti sui conti correnti.
Gli esperti consigliano quindi di controllare subito la propria posizione. “In caso di dubbi meglio chiedere aiuto senza aspettare – conclude la responsabile CAF – perché ogni giorno perso può costare caro”.
Quindi questa finestra di dicembre è l’ultima chiamata per sistemare i conti col Fisco sul periodo fiscale del 2020. Da gennaio in poi cambia tutto davvero.
