Casa non abitata, si deve pagare la Tari?

Intrighi fiscali: la Tari si insinua anche nelle dimore senza abitanti? Scopri se la tassa colpisce anche quando la casa è vuota.

Scopriamo il mondo delle tasse sugli immobili, dove la protagonista è la famigerata Tari, meglio conosciuta come la tassa sui rifiuti. Un tributo gestito dai Comuni che danza tra i meandri delle nostre case, destinato a finanziare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Ma la domanda che tutti ci poniamo è: dobbiamo pagare la Tari anche se la nostra dimora è deserta o impraticabile? Sveliamo i segreti della legge

si deve pagare tari in una casa vuota
La Tari bussa anche alle porte disabitate? – lamiapartitaiva.it

La Corte di Cassazione è il paladino di questa storia, dichiarando che la Tari va pagata anche se la casa è vuota e non produce neanche un grammo di rifiuti. C’è una sorta di “presunzione di tassabilità” che aleggia su ogni immobile, e l’unica via d’uscita è una prova di inutilizzabilità inoppugnabile.

Casa vuota, inagibile o senza utenze, si paga la Tari?

Immaginate  un nido vuoto,  privo di mobili e nonostante ciò connesso ai servizi pubblici. La Suprema Corte sottolinea che anche in questo scenario dobbiamo tirar fuori il borsellino per pagare la Tari. Non basta dire che la casa è perfettamente vivibile ma in realtà deserta, la legge non è disposta ad ascoltare le scuse.

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La Tari e le dimore non abitate: pagare o meno? – lamiapartitaiva.it

E cosa succede se la vostra dimora è inagibile? Bene, qui c’è una buona notizia! Se il Comune ti rilascia il certificato di inagibilità, siete liberi dalla morsa della Tari. Ma attenzione, dovere dichiarare al Comune la situazione, altrimenti niente esenzione. La Corte di Cassazione ci ricorda che la presunzione di rifiuti aleggia su qualsiasi tipologia di dimora.

E se la vostra casa è vuota, senza utenze e arredi? Beh, qui avete una piccola tregua. Se riuscite a dimostrare che la vostra dimora è completamente inadatta ad ospitare qualcuno, allora potete evitare di sborsare la Tari.

Ma c’è di più! Se possedete una seconda casa e pensate di farla franca, la Tari la dovete ugualmente pagare. Nonostante possa essere abitata poco o nulla, il Comune può applicarvi una riduzione, un po’ come un premio di consolazione. Ad esempio, se trascorrete la maggior parte dell’anno altrove, potreste godere di uno sconto sulla Tari. Ma attenzione, non tutto è concesso: il Comune può stabilire esenzioni o riduzioni solo per casi ben specifici, come abitazioni stagionali o occupate da globetrotter incalliti.

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