Collegamento POS non obbligatorio per operatori con scontrini manuali nel settore spettacoli

Franco Sidoli

28 Novembre 2025

Roma, 28 novembre 2025 – Entra in vigore oggi la nuova **disciplina sui soggetti “minori”** attivi nel settore dello spettacolo, che ridefinisce limiti, tutele e responsabilità. Una riforma che coinvolge associazioni culturali, piccoli enti e gruppi amatoriali, realtà che – secondo il Ministero della Cultura – rappresentano oltre il 70% degli operatori italiani nel settore. L’obiettivo è chiaro: garantire più trasparenza e sicurezza dopo anni di confusione normativa e richieste di chiarezza da parte degli stessi protagonisti.

## **Norme più rigide e obblighi chiari per i “minori”**

Nel dettaglio, la nuova disciplina – approvata con decreto e pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 3 novembre – introduce per i **soggetti “minori” dello spettacolo** (come associazioni senza scopo di lucro, compagnie teatrali locali, bande musicali, cori parrocchiali) una serie di obblighi finora riservati solo ai grandi organizzatori. D’ora in avanti, anche chi organizza eventi con meno di cento spettatori dovrà rispettare regole precise sulla **sicurezza degli impianti**, assicurazioni per i partecipanti e trasmissione dei dati all’Anagrafe Nazionale dello Spettacolo.

“Non è un irrigidimento fine a sé stesso”, ha detto il sottosegretario alla Cultura Gianluca De Micheli. “Abbiamo ascoltato il disagio di tante piccole realtà che spesso si sono sentite abbandonate. Vogliamo creare condizioni più giuste e trasparenti”. Nelle prime settimane – si legge nella circolare del Ministero – sarà attivo uno sportello informativo dedicato proprio agli enti minori, con numeri di telefono e mail pubblicati sul sito ufficiale.

## **Reazioni dal settore: cauto ottimismo ma anche timori per la burocrazia**

Non sono mancate le reazioni dagli stessi interessati. Al **Teatro Comunale di Civitavecchia**, dove ieri sera si è svolta un’assemblea straordinaria delle associazioni del Lazio, qualcuno ha espresso dubbi sull’impatto burocratico delle nuove norme. “Noi facciamo musica per passione e ci sosteniamo con le quote dei soci”, ha spiegato Marco Ricci, presidente di una storica banda locale. “Non abbiamo paura della burocrazia, ma speriamo che non diventi troppo complicata”.

C’è però chi vede nella riforma un’opportunità. Maria Franchi, direttrice di un piccolo festival di teatro amatoriale vicino a Viterbo, ha confidato: “Forse così sarà più facile ottenere contributi pubblici e collaborare con gli enti più grandi. All’inizio però servirà sicuramente una mano per capire tutte le novità”.

## **Cosa cambia davvero per le piccole realtà**

Tra le novità più importanti c’è l’obbligo di iscrizione al nuovo **Registro Unico degli Operatori dello Spettacolo**. Le associazioni dovranno aggiornare ogni anno dati su bilanci, attività svolte e nomi dei responsabili. Cambiano anche le regole per accedere ai fondi pubblici: da ora in poi servirà dimostrare non solo la regolarità fiscale ma anche la formazione sulla sicurezza, con corsi specifici per i volontari coinvolti.

La **responsabilità legale** degli organizzatori si estende anche agli eventi “minori”, come spettacoli nei circoli o alle sagre paesane. Secondo l’Ufficio Legislativo del MiC, questa misura vuole evitare incidenti e problemi come quelli visti negli ultimi anni a Napoli e Caserta, dove spettacoli improvvisati hanno fatto discutere sulla gestione degli spazi e la sicurezza del pubblico.

## **Prime scadenze ravvicinate e richieste di chiarimenti**

Il testo ufficiale fissa le prime scadenze tra il 15 dicembre e il 31 gennaio 2026. In questo periodo gli enti “minori” dovranno comunicare la propria posizione e sistemare eventuali irregolarità passate. L’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha già chiesto proroghe, soprattutto per i piccoli comuni che ospitano festival popolari o eventi tradizionali senza avere personale dedicato.

Nel frattempo alcune realtà hanno già iniziato incontri informativi. A Firenze, ieri pomeriggio nella sala della Biblioteca delle Oblate, circa cento presidenti di associazioni si sono confrontati con esperti e avvocati sulle nuove regole. “C’è ancora molta confusione”, ha ammesso una dirigente della Uisp Toscana, “ma almeno la strada sembra chiara”.

## **Prospettive aperte ma dubbi restano**

Resta da vedere come questa disciplina verrà applicata nelle situazioni più complicate: manifestazioni itineranti o rassegne all’aperto che coinvolgono più soggetti contemporaneamente. Il Ministero promette nuove linee guida entro la primavera 2026 e una verifica semestrale sull’effetto della riforma.

Intanto il mondo dello spettacolo locale guarda avanti con qualche incertezza ma anche con la speranza che queste nuove regole portino davvero a una gestione più trasparente e sicura dei tanti eventi che ogni anno animano piazze e teatri d’Italia.

Change privacy settings
×