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Consulta: verso prescrizione decennale per la riscossione di tributi e sanzioni locali

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Franco Sidoli

Roma, 23 novembre 2025 – Sta per arrivare una rivoluzione nel **sistema di riscossione delle imposte**. Una riforma, confermano fonti vicine al Ministero dell’Economia, che punta a **mettere ordine nelle procedure**, prendendo come modello quelle già in uso per **tributi locali e sanzioni** amministrative. Un cambiamento atteso da tempo, che coinvolgerà cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni in tutta Italia. Il ministro Giancarlo Cattaneo lo ha ribadito più volte nelle ultime settimane: l’obiettivo è **“rendere la riscossione più semplice, chiara e trasparente”**. Il tutto dovrebbe partire tra fine anno e i primi mesi del 2026.

## Nuove regole per un sistema più chiaro

La novità principale riguarda l’introduzione di un **meccanismo simile a quello già usato dai Comuni**, per esempio su IMU, TARI e multe. In pratica, il contribuente riceverà una comunicazione dettagliata con l’importo da pagare, le scadenze e le modalità indicate chiaramente. Solo se non si paga scatteranno le sanzioni o misure più dure. “È un cambio di passo che aiuterà a ridurre dubbi e contenziosi”, ha spiegato una funzionaria dell’Agenzia delle Entrate, contattata questa mattina nella sede di via Cristoforo Colombo.

Oggi il sistema statale affidato all’**Agenzia delle Entrate-Riscossione** funziona con procedure diverse da quelle locali. Uniformare il tutto dovrebbe velocizzare la definizione delle posizioni debitorie ed evitare notifiche multiple o atti complicati da capire. I tecnici del ministero sentiti ieri a Montecitorio sottolineano che “si prenderà come riferimento le cartelle di pagamento note per multe e tasse comunali”. Ma – avvertono alcuni esperti – servirà molta attenzione soprattutto con i debitori abituali o chi è già insolvente.

## Impatti concreti su cittadini e imprese

Chi deve pagare importi piccoli non dovrà più affrontare procedure complicate: basterà versare la somma richiesta usando sportelli bancari o piattaforme online come **PagoPA**. L’amministrazione dovrà fare la sua parte garantendo chiarezza nelle comunicazioni e aggiornamenti tempestivi. Solo in caso di mancato pagamento scatteranno le sanzioni vere e proprie. “Vogliamo evitare che il cittadino si senta schiacciato da adempimenti poco trasparenti”, ha raccontato Marco Ferrari, responsabile legale di un sindacato consumatori romano, tra una riunione e l’altra.

Per le imprese arriverà una semplificazione nei rapporti con il Fisco, soprattutto quando si tratta di errori o ritardi non voluti. Potere sistemare tutto rapidamente dovrebbe alleggerire anche il lavoro degli studi professionali. “Sapere subito come regolarizzare la posizione fa davvero la differenza”, conferma la commercialista milanese Lucia Bernardi in uno scambio via mail con alanews.it poco dopo mezzogiorno.

## Criticità e attese: la posizione delle associazioni

Se da un lato l’idea di avere regole uniformi è stata accolta positivamente dalle associazioni dei contribuenti, non mancano dubbi sulle modalità pratiche di applicazione. L’**Unione Nazionale Consumatori**, in un comunicato diffuso ieri pomeriggio, mette in guardia sul rischio che “le sanzioni vengano date automaticamente senza considerare i singoli casi”. Il Ministero però rassicura: saranno date istruzioni precise agli uffici territoriali per garantire equità e valutazioni caso per caso.

Un altro nodo riguarda i tempi necessari per far dialogare bene tra loro i sistemi informatici dei Comuni, dell’Agenzia delle Entrate e dei concessionari della riscossione. Fonti interne parlano di almeno sei mesi prima della piena integrazione digitale, fondamentale per evitare doppie richieste o errori nel calcolo degli interessi. Sul campo, operatori come quelli degli sportelli CAF incontrati ieri a piazza Bologna a Roma temono qualche difficoltà all’inizio: “C’è sempre un periodo per prendere confidenza – spiega Silvia Rossetti, responsabile – ma alla fine la trasparenza gioverà a tutti”.

## Verso una riscossione meno conflittuale

Questa riforma fa parte di un progetto più ampio volto a modernizzare il rapporto tra cittadini e Fisco. Negli ultimi due anni infatti i ricorsi amministrativi sono aumentati del 9%, segno di una fiducia ancora fragile verso gli enti di riscossione secondo gli analisti. Con questo nuovo sistema ispirato ai tributi locali si cerca proprio di abbattere quel muro: più chiarezza, comunicazioni dirette e tempi certi sono visti come passi avanti importanti.

Resta da capire come reagiranno cittadini e imprese alle novità in arrivo. Il Ministero promette “un monitoraggio costante”, pronto a intervenire se emergeranno problemi nei primi mesi del 2026. Nel frattempo agli sportelli in tutta Italia si respira una certa attesa: molti vedono nelle nuove regole una possibile svolta – magari piccola ma concreta – nei rapporti quotidiani con la pubblica amministrazione.

Franco Sidoli

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