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Decreto Milleproroghe: slitta al 1° gennaio 2027 l’entrata in vigore dei Testi unici

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Sonia Rinaldi

Roma, 12 dicembre 2025 – Ieri sera, a Palazzo Chigi, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto Milleproroghe. Tra le tante misure contenute nel provvedimento, spicca il rinvio di alcune scadenze legislative molto attese. Una pratica ormai abituale nel panorama politico italiano, che serve ancora una volta a spostare in avanti termini e obblighi previsti dalla legge. Le conseguenze si faranno sentire soprattutto in settori chiave come la pubblica amministrazione, le infrastrutture e il mondo delle imprese.

Milleproroghe 2025: cosa cambia davvero

Le proroghe coinvolgono diversi settori. Tra le novità più importanti, spicca la proroga della deroga alle assunzioni nei comuni con meno di cinquemila abitanti: in pratica, anche per tutto il 2026 queste realtà potranno assumere personale con procedure più snelle. Una boccata d’ossigeno per molti sindaci e segretari comunali dei piccoli centri del Sud, come ha sottolineato il presidente dell’Anci Antonio Decaro. “Serve per evitare il blocco degli uffici e garantire i servizi essenziali ai cittadini”.

Sempre sul fronte degli enti locali, slitta l’entrata in vigore del nuovo codice dei contratti pubblici: le amministrazioni avranno tempo fino a luglio prossimo per adeguarsi alle nuove regole sugli appalti. Vale la pena ricordare che appena poche settimane fa il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini aveva sottolineato l’importanza di tempi certi: “Diamo strumenti agli enti ma servono regole chiare, altrimenti si rischiano rallentamenti”.

Imprese e professionisti: tempi più lunghi

Per le imprese, l’effetto più immediato riguarda la proroga dei termini per mettersi in regola con le nuove norme sulla fatturazione elettronica e sulla privacy. A chiederla erano state diverse associazioni di categoria, preoccupate dalle possibili sanzioni già dai primi mesi del 2026. Confartigianato ha commentato così: “Questo rinvio dà un po’ di respiro a migliaia di piccole aziende ancora alle prese con investimenti tecnologici non sempre facili da sostenere”.

Nel decreto è stata spostata anche la scadenza per l’adeguamento antincendio negli alberghi: fino a giugno potranno continuare a lavorare senza rischiare multe le strutture con meno di cinquanta posti letto. “Per noi è ossigeno puro”, confida Marco Righi, presidente di Federalberghi Roma. “Il settore soffre ancora gli effetti della pandemia e molti hotel non avrebbero retto altre spese”.

Scuola e università, novità rimandate

Non solo enti locali e imprese: il decreto tocca anche scuola e università. Il termine per introdurre le nuove procedure di reclutamento dei dirigenti scolastici slitta di sei mesi. Secondo i primi calcoli del Ministero dell’Istruzione riguarda quasi mille istituti tra licei, tecnici e professionali. Anche le università hanno tempo fino a settembre 2026 per aggiornare i propri statuti secondo i nuovi criteri di autonomia. Una richiesta arrivata dalla Conferenza dei Rettori proprio all’inizio del mese.

La ministra Valeria Fedeli ha spiegato così la scelta: “Il sistema scolastico ha bisogno di tempi più lunghi per accompagnare queste riforme, evitare confusione e assicurare continuità didattica”.

Prossimi passi: tra Parlamento e critiche

Ora il Milleproroghe passa al Parlamento, che dovrà convertirlo in legge entro sessanta giorni. Come spesso accade con provvedimenti così complessi, non mancheranno emendamenti e modifiche. Fonti interne alla maggioranza dicono che saranno soprattutto i gruppi territoriali – sia della maggioranza che dell’opposizione – a chiedere aggiustamenti mirati ai vari settori coinvolti dai rinvii.

Intanto arrivano segnali di malumore da parte delle associazioni dei consumatori. Mauro Antonelli del Codacons avverte: “I continui slittamenti rischiano di mettere in crisi i rapporti tra cittadini e amministrazioni”. Dal governo però fanno sapere che questo tipo di rinvii è visto come l’unica strada percorribile per evitare disservizi o contenziosi.

Solo quando sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo definitivo e arriveranno le prime analisi degli esperti si potrà capire davvero quali saranno gli effetti concreti delle misure varate ieri sera a Roma. E se i tanti rinvii contenuti nel Milleproroghe riusciranno davvero a evitare una paralisi di enti locali, scuole e aziende italiane.

Sonia Rinaldi

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