Roma, 8 novembre 2025 – Ieri il governo ha presentato la Legge di Bilancio 2026, puntando su una serie di misure fiscali pensate per rendere il sistema più giusto e sostenibile. Tra le novità spicca il taglio dell’aliquota Irpef dal 35% al 33% per la fascia di reddito media. E poi c’è la nuova “rottamazione lunga” delle cartelle esattoriali, che permetterà ai contribuenti di dilazionare i pagamenti fino a dieci anni. L’obiettivo è chiaro: diminuire la pressione fiscale e recuperare crediti difficili da incassare.
Irpef, il taglio che interessa 7 milioni di italiani
La misura più attesa riguarda la riduzione dell’aliquota Irpef per chi guadagna tra 28.000 e 50.000 euro. L’aliquota scende dal 35% al 33%. Secondo il Ministero dell’Economia, coinvolgerà circa 7 milioni di contribuenti. “Vogliamo ridare un po’ di respiro alle famiglie della classe media”, ha detto il ministro Giancarlo Giorgetti durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi, poco dopo le 18. Nella pratica, chi rientra in questa fascia potrà risparmiare tra i 200 e i 400 euro all’anno, a seconda della situazione.
Questo taglio fa parte di un percorso più ampio per rivedere la fiscalità personale, avviato già con la legge precedente. “L’idea è avere un sistema più semplice e progressivo”, ha aggiunto Giorgetti, specificando che la manovra è stata pensata per non mettere a rischio i conti pubblici.
Rottamazione lunga, dieci anni per saldare i debiti
L’altra grande novità è la cosiddetta rottamazione lunga delle cartelle esattoriali. Chi ha debiti con il fisco potrà rateizzare fino a 120 mesi, cioè dieci anni. Questa misura è pensata soprattutto per aiutare famiglie e piccole imprese in difficoltà, offrendo una via d’uscita più sostenibile a chi non ha potuto pagare in tempo.
“L’obiettivo è doppio: aiutare chi è in difficoltà e recuperare risorse altrimenti perse”, spiegano fonti del Ministero dell’Economia. La rottamazione lunga prevede il pagamento totale del dovuto, ma con sanzioni e interessi più bassi. Ancora non si conoscono i dettagli su come accedere e le eventuali esclusioni: il testo definitivo arriverà in Parlamento entro la prossima settimana.
Bonus ristrutturazioni confermato, più ordine negli incentivi
Nel pacchetto fiscale c’è anche la conferma del bonus ristrutturazioni al 50%, una misura molto attesa da chi lavora nel settore edilizio e dalle famiglie che vogliono ristrutturare casa. Il bonus, in scadenza a fine anno, sarà prorogato almeno fino al 2026. “Abbiamo deciso di dare continuità a uno strumento che ha funzionato”, ha detto il sottosegretario all’Economia Lucia Albano.
Contemporaneamente, il governo ha annunciato un riordino degli incentivi fiscali. L’idea è di mettere ordine tra le agevolazioni esistenti, eliminando quelle meno efficaci e rafforzando quelle che hanno dato buoni risultati. Il lavoro è ancora in corso e, secondo fonti parlamentari, la discussione sulle singole misure andrà avanti nelle prossime settimane.
Le reazioni: sindacati e imprese divisi
Le prime reazioni sono state moderate. I sindacati apprezzano il taglio dell’Irpef, ma chiedono interventi più forti su lavoro e pensioni. “È un passo avanti, ma non basta”, ha commentato Luigi Sbarra della Cisl. Più critiche le associazioni d’impresa: Confcommercio e Confindustria chiedono una riduzione più ampia delle tasse e un piano serio per la crescita.
Il dibattito parlamentare sulla Legge di Bilancio 2026 promette di essere acceso. Le commissioni cominceranno l’esame già dalla prossima settimana. Solo allora si capirà se le misure annunciate verranno modificate o rafforzate durante l’iter. Nel frattempo, tanti contribuenti aspettano di vedere cosa cambierà davvero nelle loro tasche e nell’economia del Paese nei prossimi mesi.
