Roma, 6 novembre 2025 – Gli amministratori di società hanno tempo fino al 31 dicembre 2025 per comunicare la loro PEC esclusiva, come previsto dall’articolo 13 del Decreto Legge 159/2025 sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 novembre, introduce un nuovo obbligo per chi svolge ruoli di amministrazione in società di capitali e cooperative. L’obiettivo del governo è chiaro: rendere più tracciabili le comunicazioni ufficiali e migliorare la gestione delle notifiche legate a sicurezza e protezione civile.
PEC esclusiva: l’obbligo che cambia le regole
Il DL 159/2025 impone a ogni amministratore di indicare una casella PEC personale, che non può essere condivisa né con altri né con la società stessa. Vale per tutte le società, sia quelle già attive sia quelle appena nate. L’indirizzo va comunicato al Registro delle Imprese entro fine anno. Chi non si adegua rischia sanzioni fino a 2.000 euro. “Serve per garantire che le notifiche arrivino davvero all’amministratore e per aumentare la sua responsabilità diretta”, spiega un funzionario del Ministero dello Sviluppo Economico.
Sicurezza sul lavoro, un passo avanti con la PEC
L’obbligo della PEC esclusiva fa parte di un pacchetto più ampio di misure sulla sicurezza sul lavoro. Il decreto, approvato il 30 ottobre dal Consiglio dei Ministri, introduce anche controlli più severi, formazione obbligatoria e regole più strette per la gestione delle emergenze. L’articolo 13, in particolare, punta a rendere più trasparenti e rapide le comunicazioni tra enti pubblici e amministratori. Così, si facilitano l’invio di avvisi, diffide e provvedimenti urgenti su salute e sicurezza.
Come fare e scadenze da rispettare
Gli amministratori dovranno entrare nel portale del Registro delle Imprese e inserire la loro PEC personale nella sezione apposita. La procedura sarà attiva dal 15 novembre, fa sapere la Camera di Commercio di Roma. Chi ancora non ha una casella PEC dovrà attivarla tramite uno dei gestori autorizzati da AgID. “Abbiamo già ricevuto molte domande da studi professionali che vogliono chiarimenti”, racconta un operatore della Camera di Commercio di Milano. Il tempo stringe: dopo il 31 dicembre scatteranno i controlli automatici e le prime multe.
Reazioni a caldo: tra critiche e consensi
L’obbligo della PEC esclusiva divide gli addetti ai lavori. Qualcuno lo vede come un altro fastidio burocratico, altri invece ne riconoscono il valore per evitare problemi con le notifiche. “Può semplificare i rapporti con la pubblica amministrazione, ma serve tempo per adeguarsi”, dice Marco Bianchi, presidente di una cooperativa romana. Gli ordini professionali hanno chiesto maggiori dettagli sulle modalità di comunicazione e sulle responsabilità in caso di errori. Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ha già fissato un webinar per il 20 novembre.
Sanzioni e controlli: niente margini di errore
Il decreto prevede multe da 500 a 2.000 euro per chi non comunica la propria PEC esclusiva entro i termini. In caso di ripetute omissioni, si rischia anche la sospensione temporanea dall’incarico. I controlli saranno automatici, grazie ai sistemi delle Camere di Commercio che confronteranno i dati degli amministratori con quelli delle caselle PEC registrate. “Non sono previste proroghe”, conferma una fonte del Ministero del Lavoro.
Cosa ci aspetta: possibili estensioni
La nuova regola sulla PEC esclusiva potrebbe presto riguardare anche altre figure chiamate a comunicazioni ufficiali, come sindaci e revisori dei conti. Il governo farà un bilancio sull’efficacia della misura dopo sei mesi dall’entrata in vigore. Intanto, gli amministratori devono correre ai ripari entro il 31 dicembre per evitare multe e assicurare la piena tracciabilità delle comunicazioni ufficiali sulla sicurezza sul lavoro.
Per maggiori dettagli, si può consultare il sito del Ministero dello Sviluppo Economico o rivolgersi agli sportelli delle Camere di Commercio locali.
