Roma, 19 novembre 2025 – Ieri è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 265 la Legge 10 novembre 2025 n. 167, che introduce nuove misure per la semplificazione delle norme e affida al Governo diverse deleghe per intervenire su vari settori della legislazione attuale. Il provvedimento, atteso da mesi nei corridoi di Palazzo Chigi, mira a snellire la macchina amministrativa e migliorare la qualità delle leggi, con un occhio di riguardo alla digitalizzazione della pubblica amministrazione.
Legge in dettaglio: cosa cambia davvero
La nuova legge è composta da 23 articoli divisi in quattro parti. La prima riguarda proprio la semplificazione normativa, la seconda punta a migliorare la qualità delle leggi. Nel terzo capitolo ci sono le deleghe al Governo per riorganizzare e aggiornare diverse materie, tra cui spicca il Codice dell’amministrazione digitale. L’ultima parte raccoglie le norme finali.
Dal testo emerge chiaro l’obiettivo: “valorizzare e rafforzare il patrimonio informativo pubblico”, rendendo più facile l’accesso ai servizi digitali per cittadini e imprese. Un tema caldo, visto che negli ultimi anni l’Italia ha alternato ritardi e brusche accelerazioni nel raggiungere gli standard europei.
Codice dell’amministrazione digitale: la sfida dell’articolo 11
Uno degli snodi principali è l’articolo 11, che dà al Governo un anno di tempo per adottare uno o più decreti legislativi che semplifichino e aggiornino il Codice dell’amministrazione digitale (Dlgs. 82/2005). Il Governo dovrà seguire i principi generali della legge, ma anche alcuni criteri specifici.
Tra questi, c’è la necessità di “aggiornare le regole sui mezzi di identificazione elettronica e sui servizi fiduciari”, per allinearsi alle norme europee e facilitare l’accesso ai servizi online delle pubbliche amministrazioni. Si parla quindi di strumenti ormai familiari a milioni di italiani, come lo SPID e la Carta d’Identità Elettronica.
Interoperabilità e dati pubblici: addio ai muri tra uffici
Un altro punto chiave riguarda l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle banche dati pubbliche. La legge chiede al Governo di semplificare e rendere più efficiente l’accesso ai dati attraverso la Piattaforma Digitale Nazionale Dati. L’obiettivo è rompere i silos informativi che spesso rallentano i servizi pubblici, puntando a una gestione più integrata e trasparente.
“Si vuole davvero semplificare la vita a cittadini e imprese, evitando inutili passaggi tra uffici diversi”, spiegano fonti del Ministero per l’Innovazione. Il tema riguarda anche come si generano e conservano i documenti digitali, un altro settore dove l’Italia sta cercando di colmare il divario con altri Paesi europei.
Cosa succederà ora: tempi e ostacoli
La pubblicazione in Gazzetta è solo il primo passo. Da qui il Governo avrà dodici mesi per varare i decreti previsti. In questo periodo saranno coinvolti ministeri, autorità indipendenti e, almeno nelle intenzioni, anche le associazioni degli utenti.
Non mancheranno le difficoltà. “Semplificare non è mai facile”, ammette un funzionario del Senato che segue da vicino il dossier. Ma la spinta per una pubblica amministrazione più efficiente è forte, soprattutto dopo le difficoltà emerse durante la pandemia.
Cittadini e imprese: cosa aspettarsi
Se i tempi saranno rispettati, cittadini e imprese potrebbero avere accesso più rapido ai servizi digitali e procedure più snelle. Resta però da vedere come i principi della legge si tradurranno in pratica. “Il rischio è che le buone intenzioni si perdano nei dettagli tecnici”, avverte un esperto di diritto amministrativo.
Per ora, la Legge 167/2025 segna un passo importante verso una pubblica amministrazione più moderna e accessibile. Saranno i prossimi mesi a dire se la semplificazione promessa cambierà davvero la burocrazia italiana.
