Roma, 27 novembre 2025 – Il **Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti** ha scelto oggi di rivolgersi direttamente ai colleghi con una lettera aperta, diffondendo un messaggio a pochi giorni dall’entrata in vigore delle nuove norme fiscali per il 2026. La lettera, datata 8 ottobre 2025, è stata resa pubblica questa mattina dalla segreteria nazionale dell’ANC e affronta temi cruciali per la categoria: la difesa della professione, il dialogo con le istituzioni e l’urgenza di tutelare il ruolo sociale dei commercialisti.
## **Commercialisti sotto pressione: le sfide delle nuove norme**
Al centro della **lettera** c’è una preoccupazione concreta. Le riforme fiscali in arrivo, avverte il presidente Marco Cuchel, “potrebbero rendere ancora più complicato il lavoro di noi professionisti”. Nel testo si legge: “Il nostro impegno resta quello di essere presenti in ogni sede istituzionale, per far sentire forte la voce della categoria”. Parole che arrivano dopo settimane di acceso confronto tra il Ministero dell’Economia e gli ordini professionali, soprattutto sul tema della semplificazione degli adempimenti e delle scadenze da rispettare.
Ma non è tutto. Il documento sottolinea come “negli ultimi mesi siano aumentate le aspettative degli iscritti” su risultati concreti da parte dell’Associazione. “Abbiamo raccolto richieste precise dai colleghi in tutta Italia”, scrive Cuchel, “dalla necessità di norme più chiare al riconoscimento del nostro ruolo fondamentale come ponte tra Stato e contribuenti”. Un appello che arriva mentre il Consiglio Nazionale dei Commercialisti sta mettendo a punto nuove linee guida per aiutare le PMI, sempre più sotto pressione tra scadenze ravvicinate e strumenti digitali spesso complicati.
## **Rapporto con le istituzioni: trasparenza e responsabilità**
Nella seconda parte della **lettera aperta**, il presidente ANC mette in luce la “responsabilità civile e morale” che pesa sui commercialisti. “Non possiamo più accettare un sistema che ci carichi sulle spalle compiti che dovrebbero spettare alla pubblica amministrazione”, spiega Cuchel. Per lui, “solo con un dialogo continuo e costruttivo” si potrà evitare un aumento del contenzioso fiscale e soprattutto “salvaguardare la reputazione della nostra categoria”.
Il testo si sofferma poi sul recente incontro con il sottosegretario al Ministero dell’Economia, avvenuto a metà settembre in via XX Settembre. “Abbiamo portato all’attenzione del governo problemi legati alle notifiche elettroniche e alle sanzioni automatiche”, racconta Cuchel. “È stato un confronto diretto, a tratti teso, ma fondamentale per far capire quanto sia importante il nostro contributo tecnico nella fase di scrittura delle norme”.
## **Vicini agli iscritti: più ascolto e supporto concreto**
Non manca nella lettera un richiamo ai numerosi “segnali di disagio” arrivati dalla base. Nei primi paragrafi si legge chiaramente che l’**Associazione Nazionale Commercialisti** “non vuole lasciare nessun collega da solo”, soprattutto davanti alle nuove sfide digitali. Cuchel parla infatti di “sportelli regionali aperti anche nei fine settimana” e di una piattaforma online pensata per fornire risposte rapide sulle novità tributarie in arrivo da gennaio.
Tra le righe emerge anche la promessa di una presenza più costante nelle sedi locali. “Daremo priorità agli incontri nelle province”, recita la lettera. E ancora: “Risponderemo alle domande senza ritardi, perché è proprio nei momenti difficili che si vede il valore di una comunità professionale”.
## **Verso una riforma fiscale che valorizzi i commercialisti**
La chiusura della missiva punta su un concetto chiave: “Non basta cambiare solo le regole fiscali – ammette Cuchel – serve una visione nuova che finalmente riconosca la funzione sociale del commercialista”. L’obiettivo è trasformare questa figura da semplice esecutore a vero interlocutore per cittadini e imprese, protagonista della transizione economica del Paese.
L’**Associazione Nazionale Commercialisti**, conclude la lettera, continuerà a lavorare in modo trasparente e compatto. Il presidente invita infine gli iscritti “ad affrontare insieme questa fase delicata”, assicurando che “il confronto interno rimarrà sempre aperto”. Un messaggio chiaro quello lanciato oggi dalla capitale, destinato a risuonare forte tra le scrivanie degli studi italiani proprio mentre la categoria si prepara ad affrontare nuove scadenze e responsabilità.
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