Micro imprese con bilancio abbreviato: arriva la derivazione rafforzata dal 2025

Franco Sidoli

27 Novembre 2025

Roma, 27 novembre 2025 – Dal prossimo 1° gennaio entra in vigore una **nuova disciplina fiscale** che segnerà il **periodo d’imposta 2025**, come anticipato nelle scorse settimane dal **Ministero dell’Economia e delle Finanze**. La norma, inserita nella legge di Bilancio appena approvata, scatterà sui redditi maturati nel corso del nuovo anno. Imprese e cittadini dovranno quindi mettersi al passo con queste novità.

## **Cosa cambia davvero dal 2025**

La scelta di far partire la riforma dal **periodo d’imposta 2025** serve soprattutto a dare il tempo giusto agli operatori economici e ai contribuenti per adeguarsi. In pratica, niente effetti retroattivi: valgono solo le operazioni, i redditi e gli obblighi fiscali relativi all’anno prossimo. Funzionari del Mef contattati ieri hanno spiegato che l’obiettivo è “fare chiarezza e assicurare un’applicazione uniforme delle norme”. Insomma, nessun impatto sugli anni passati.

L’ufficialità sulla data di decorrenza è arrivata con la pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale il 19 novembre. Durante l’iter parlamentare era circolata l’idea di anticipare l’entrata in vigore, ma è stata scartata anche a causa delle richieste delle categorie produttive, che chiedevano più tempo.

## **Imprese e cittadini: le novità sul campo**

Le associazioni di categoria vedono di buon occhio il rinvio al 2025. “Così le aziende hanno modo di organizzarsi meglio”, spiega Marco Granelli, presidente di Confartigianato Imprese. Diverse imprese hanno già cominciato a confrontarsi con commercialisti e consulenti per capire come cambieranno le dichiarazioni dei redditi, la contabilità e i rapporti col fisco. Anche i privati devono stare attenti: alcune detrazioni e deduzioni potrebbero cambiare forma o entità.

Non sono ancora note tutte le agevolazioni coinvolte. Ma secondo i primi riscontri dagli esperti, toccheranno regimi forfettari e detrazioni legate a ristrutturazioni edilizie, bonus energia e incentivi per la transizione ecologica. Roberta Trinchieri dello Studio Trinchieri & Associati avverte: “Solo con le circolari applicative capiremo bene cosa comportano queste misure”.

## **Riforma: tappe e cosa aspettarsi**

La legge di Bilancio si è chiusa in Parlamento a metà novembre dopo un confronto serrato tra Governo e parti sociali. Nei primi giorni di dicembre è atteso un documento interpretativo dall’Agenzia delle Entrate che spiegherà come mettere in pratica i cambiamenti. Secondo fonti vicine al dossier, la circolare conterrà “casi concreti, esempi numerici e risposte alle domande più frequenti”.

Il calendario non è casuale. Il Ministero sottolinea che partire dal periodo d’imposta 2025 serve a ridurre rischi di contenziosi o dubbi operativi. Non ci saranno effetti sulle dichiarazioni già presentate o sulle posizioni fiscali degli anni passati.

## **Reazioni sul fronte operatori: tra fiducia e attese**

Le associazioni come CNA, Confcommercio e Confindustria apprezzano lo slittamento dell’avvio al 2025. “Era fondamentale evitare problemi proprio alla fine dell’anno fiscale”, commenta Alessandro Rossi di Confcommercio Roma. Ma tutti chiedono chiarezza rapida sulle istruzioni operative per evitare fraintendimenti o sanzioni ingiuste.

Gli studi professionali stanno già lavorando su simulazioni dei nuovi calcoli fiscali. Si aspettano conferme sui dettagli della transizione: se ci sarà un periodo in cui convivranno vecchie e nuove regole o se si passerà subito alla nuova disciplina senza soluzione di continuità. Fino all’uscita delle circolari applicative, segnala la consulente Trinchieri, restano zone d’ombra da chiarire.

In sintesi – concordano gli esperti – il via libera dal **periodo d’imposta 2025** è ormai certo. Da allora imprese e contribuenti dovranno adeguarsi alla nuova normativa fiscale. Intanto la parola passa ai tecnici dell’Agenzia delle Entrate per completare il quadro operativo.

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