Roma, 17 novembre 2025 – Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso noto oggi, con un comunicato ufficiale, che cambiano le regole per la differenziazione delle aliquote IMU nei Comuni italiani. Si tratta di un aggiornamento previsto dall’articolo 1, comma 756, della legge 160/2019. Il nuovo decreto ministeriale del 6 novembre 2025, che attende ancora di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, entrerà in vigore già dal prossimo anno.
Aliquote IMU, i Comuni devono adeguarsi alle nuove regole
Con il DM 6 novembre 2025, i Comuni potranno continuare a fissare aliquote diverse per l’IMU, l’imposta sugli immobili, ma dovranno seguire regole più precise. Le condizioni sono elencate nell’allegato A del decreto, che sostituisce quello vecchio di poco più di un anno fa, datato 6 settembre 2024. In pratica, dal 2026 ogni Comune dovrà rispettare criteri e casi specifici indicati nel decreto per poter applicare aliquote differenti, restando sempre nei limiti stabiliti dalla legge.
Il riferimento normativo resta quello dei commi 748-755 della legge 160/2019, che indicano i minimi e i massimi delle aliquote. Ma solo seguendo le nuove condizioni si potrà fare una differenziazione più dettagliata tra i vari tipi di immobili o situazioni particolari.
Dal 12 novembre, nuova app per gestire le aliquote IMU
Da domani, mercoledì 12 novembre, tutti i Comuni potranno usare una nuova applicazione informatica nel Portale del federalismo fiscale. Lo ha annunciato il Ministero con una nota del 10 novembre. Questo strumento aiuterà gli enti locali a preparare e inviare il prospetto delle aliquote IMU per il 2026 in modo guidato, seguendo le Linee guida aggiornate che accompagnano il decreto.
L’obiettivo è semplificare il lavoro, ridurre gli errori e uniformare le procedure su tutto il territorio nazionale. “Abbiamo fatto in modo che il sistema sia più chiaro e facile da usare”, ha detto un funzionario del Dipartimento delle Finanze. “I Comuni così potranno rispettare meglio le nuove regole”.
Scadenze da non perdere per i Comuni
Le aliquote IMU approvate dai Comuni valgono solo se pubblicate entro il 28 ottobre dell’anno di riferimento sul sito del Dipartimento delle Finanze. Per rispettare questa scadenza, ogni Comune deve caricare il prospetto delle aliquote nella sezione dedicata del Portale del federalismo fiscale entro il 14 ottobre, senza eccezioni.
Se non si rispetta questa scadenza, scatteranno automaticamente le aliquote IMU “base”, come stabilito dalla legge 160/2019. Questa regola, già in vigore dal 2025, serve a evitare confusione e disparità tra territori.
Le amministrazioni locali chiamate a correre
Per sindaci e assessori al bilancio la novità significa doversi aggiornare in fretta sulle nuove norme e adeguare i regolamenti comunali entro la prossima primavera. “Sarà necessario un confronto tecnico con gli uffici”, ha detto un amministratore romano contattato oggi pomeriggio. “Non tutti i Comuni hanno le stesse risorse o competenze informatiche”.
L’ANCI, l’associazione nazionale dei Comuni, stima che circa il 30% degli enti locali ha già chiesto chiarimenti sulle modifiche del decreto. Il Ministero ha assicurato supporto tecnico e una serie di webinar informativi nelle prossime settimane.
Cittadini, cosa cambia per voi
Per i contribuenti, almeno per ora, le modalità di pagamento dell’IMU restano le stesse. Però le nuove regole potrebbero far cambiare le aliquote, a seconda delle scelte fatte dai singoli Comuni. “Consigliamo ai cittadini di controllare il sito del proprio Comune e quello del Dipartimento delle Finanze”, ha raccomandato un portavoce ministeriale.
Solo dopo la pubblicazione ufficiale in Gazzetta Ufficiale si potranno conoscere tutti i dettagli. Nel frattempo gli uffici comunali sono già al lavoro per allinearsi alle novità e garantire che la normativa venga applicata correttamente dal prossimo anno.
