Roma, 14 dicembre 2025 – Il governo ha deciso di spostare in avanti fino al 31 dicembre 2026 l’obbligo di sottoscrivere una assicurazione per i danni catastrofali su case e imprese. Lo prevede il decreto Milleproroghe, approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, che interviene su una delle norme più dibattute degli ultimi mesi. La decisione arriva dopo settimane di confronto serrato tra tecnici, assicuratori e rappresentanti delle categorie coinvolte, soprattutto a fronte delle difficoltà sollevate da cittadini e piccole imprese riguardo tempi e costi per adeguarsi.
Proroga al 2026: la risposta alle pressioni di cittadini e imprese
La nuova scadenza – fissata alla fine del 2026 – riguarda l’obbligo introdotto con la Legge di Bilancio 2024, che imponeva la stipula di una polizza contro calamità naturali come terremoti, alluvioni e frane. Un provvedimento pensato per rendere il sistema più solido davanti ai rischi climatici. Ma, come raccontano fonti governative, “le richieste arrivate da famiglie, associazioni di categoria e sindacati hanno messo in luce problemi concreti”, a cominciare dalla difficoltà nel trovare offerte chiare e prezzi accessibili dalle compagnie.
Non solo. In molte zone del paese – soprattutto le aree interne o montane – ottenere informazioni precise e polizze adatte si è rivelato tutt’altro che facile. “Abbiamo chiesto più tempo e trasparenza”, spiega il presidente della CNA, Dario Costantini. Nella relazione del governo si sottolinea che questa proroga servirà anche a “migliorare il dialogo tra assicurazioni e cittadini e a lanciare campagne informative mirate”.
Cosa cambia per imprese, amministratori di condominio e cittadini
Secondo l’IVASS, meno del 12% degli immobili in Italia è oggi coperto da polizze contro eventi catastrofici. Una percentuale che resta bassa da anni, nonostante i continui richiami delle autorità dopo i terremoti recenti. Per questo motivo il governo aveva deciso di rendere obbligatoria l’assicurazione: per aumentare la sicurezza e alleggerire le spese pubbliche legate ai rimborsi dopo i disastri.
La proroga concessa dal Milleproroghe darà ora modo a proprietari di case, amministratori condominiali e titolari d’azienda di “adeguarsi con calma”, come ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Intanto rimane attiva la possibilità di accedere ai fondi pubblici in caso di calamità, ma solo fino alla nuova scadenza. “Non è un passo indietro”, ha chiarito Giorgetti, “ma una pausa necessaria per far funzionare davvero la norma”.
Perché si è scelto di prorogare: costi alti, informazioni scarse e rischi disomogenei
I dossier parlamentari evidenziano alcune criticità importanti: tra queste spiccano i costi medi delle polizze, spesso oltre i 200 euro l’anno per un appartamento tipo nelle province ad alto rischio. E nelle zone a rischio sismico o idrogeologico elevato – come Umbria, Marche o Calabria – si arriva anche a pagare più di 500 euro all’anno.
Un altro problema riguarda le informazioni: molte famiglie lamentano comunicazioni poco chiare da parte delle assicurazioni su massimali, franchigie e modalità di rimborso. Una situazione che per associazioni come Altroconsumo “rischia solo di creare confusione o lasciare senza copertura chi invece ne avrebbe più bisogno”. Nel Milleproroghe è previsto un fondo per campagne informative coordinate dalla Protezione Civile.
Il mercato assicurativo fatica ancora: le reazioni delle compagnie
Dalla proroga arrivano anche segnali chiari sul settore assicurativo. Secondo Ania, l’associazione delle compagnie, il mercato delle assicurazioni catastrofali in Italia “è ancora troppo piccolo rispetto a quello francese o spagnolo”. Nell’ultimo anno sono state stipulate poco più di 750mila nuove polizze, un numero giudicato “insufficiente” dagli operatori. Le compagnie chiedono regole più precise e incentivi certi.
Nel testo definitivo del Milleproroghe si legge che “il governo valuterà forme di collaborazione pubblico-privato per diffondere meglio queste polizze” e promette di “stabilire un tariffario trasparente entro il 2026”. Solo allora – avverte il Ministero dell’Economia – si potrà parlare davvero di un sistema sostenibile sia per le famiglie sia per le casse dello Stato.
Prossimi passi: tavolo permanente per monitorare prezzi e accesso alle polizze
Nei prossimi mesi nascerà un tavolo permanente al MEF con Regioni, consumatori e assicurazioni. L’obiettivo è tenere d’occhio i prezzi e garantire un accesso equo alle coperture su tutto il territorio nazionale. La questione delle aree a rischio resta al centro: molte amministrazioni locali chiedono misure ad hoc per difendere i territori più vulnerabili.
Per ora la parola d’ordine è gradualità nella transizione. Ma non mancano le preoccupazioni: c’è chi teme che questa proroga apra la strada a nuovi ritardi. “Bisogna evitare che nel 2027 si arrivi impreparati”, ha detto la presidente della Commissione Ambiente alla Camera. Il dibattito resta aperto mentre migliaia di famiglie seguono con attenzione gli sviluppi della normativa.
