Non solo luce e gas, anche la bolletta dell’acqua è sempre più salata. La buona notizie è che è possibile sfruttare un bonus idrico.
Il bonus idrico integrativo è un’agevolazione che aiuta le utenze in disagio economico, dunque famiglie e singoli a basso reddito, ad affrontare più serenamente la spesa, spesso impegnativa, per l’approvvigionamento di acqua potabile. Tantissimi italiani hanno infatti difficoltà a pagare la bolletta dell’acqua, specie quando le loro condizioni socio-economiche di partenza sono precarie.
Per supportare queste categorie in affanno, il Governo ha confermato un bonus accessorio, sotto forma di rimborso delle spese sostenute per il consumo d’acqua. L’esecutivo ha infatti confermato per il 2024 la somma già stanziata nel 2023.
L’anno scorso tantissime famiglie hanno fatto richiesta del bonus idrico integrativo, e ci si aspetta che quest’anno le domande saranno in aumento, anche perché l’aiuto è ora più noto. La somma stanziata non è altissima: in tutto il Governo ha previsto di investire 2 milioni di euro.
Questo perché l’aiuto interessa solo determinate province ed è elargito in proporzione al numero degli abitanti e all’estensione del territorio. Il bonus idrico integrativo si esplica sotto forma di un rimborso tariffario in favore delle cosiddette utenze deboli.
Il rifermento è dunque a quelle utenze (non per forza famiglie: possono essere anche singoli) che versano in condizioni socio-economiche di palese disagio. Di base moltissimi italiani possono già richiedere il bonus idrico nazionale, istituito con il TIBSI.
Il TIBSI è il testo integrato delle modalità applicative del bonus sociale idrico per la fornitura di acqua agli utenti domestici economicamente disagiati. Un testo emanato dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente che regola l’ambito di applicazione del bonus e tutte le relative modalità di erogazione e di quantificazione.
Con il bonus idrico integrativo è possibile ottenere un aiuto in più. 25 euro per ogni componente del nucleo familiare in presenza di un indicatore ISEE ordinario inferiore ai 9.000 euro. Oppure 20 euro per ogni componente del nucleo familiare con un ISEE ordinario fino a 20.000 euro.
Oltre al requisito economico bisogna che i beneficiari siano residenti presso uno dei Comuni gestiti da Abbanoa, cioè in Sardegna. Per gli utenti diretti è richiesta la titolarità di un’utenza domestica residente per almeno uno dei componenti. Ovviamente è richiesto l’ISEE. E poi ci vuole la domanda, che deve essere presentata entro e non oltre il 30 maggio 2024
La mancata presentazione entro questo termine renderà nulla la richiesta.
L’agevolazione in questione viene messa a disposizione dall’EGAS, ossia l’ente di Governo dell’ambito della Sardegna, come sostegno al pagamento delle bollette dell’acqua. Quindi bisogna inviare la domanda all’EGAS.
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