Partita Iva: verifica se è più conveniente variarla o chiuderla, ecco che cosa ti conviene e quale è la scelta migliore.
La partita Iva è una grossa spesa da sostenere, le tasse a volte possono essere davvero troppo alte e chi la apre può sentirsi sotto pressione. La libera professione, ha sicuramente i suoi vantaggi, in termini di flessibilità e libertà, tuttavia ha anche dei contro.
Un lavoratore autonomo infatti non ha mai alcuna sicurezza, guadagna solo quando lavora e non ha il diritto a ferie o altre agevolazioni prestabilite che di solito ha un dipendente. Dunque quando non si guadagna abbastanza e il gioco potrebbe non valere la candela, viene naturale chiedersi se non sia più conveniente chiudere la partita Iva.
In alcuni casi, potrebbe capitare di dover chiudere la propria partita Iva, farlo chiaramente è possibile, tuttavia bisogna tenere a mente però alcuni punti. Il numero di partita Iva stabilito all’apertura dell’attività, non può essere cambiato in nessun caso, è però possibile applicare delle modifiche all’attività svolta seguendo i vari step burocratici.
Anche se il numero di partita Iva non può essere cambiato, si possono apportare delle modifiche, ciò potrebbe essere necessario quando la propria attività cambia o se ne aggiungono altre. Chi si trova in questa situazione sarà tenuto a modificare il proprio codice Ateco. Ogni modifica deve essere obbligatoriamente comunicata all’agenzia delle entrate. Per cambiare il proprio codice, bisognerà servirsi del modulo AA9/12, che dovrà essere compilato in ogni sua parte e successivamente inoltrato all’agenzia delle entrate.
Il documento potrà essere inviato o tramite PEC, o con una raccomandata, o caricando il tutto telematicamente tramite il software dedicato, in alternativa è anche possibile consegnarlo allo sportello dell’agenzia delle entrate di riferimento. Per chiudere la partita Iva invece, bisognerà inviare sempre il modello AA9/12, all’agenzia delle entrate e compilare la sezione dedicata. Si ricorda inoltre che le partite Iva rimaste inattive per un tempo pari a 3 anni, saranno chiuse in maniera automatica d’ufficio.
Entrambe le comunicazioni dovranno essere inoltrate all’agenzia delle entrate entro massimo 30 giorni dalla data di variazione a cessazione dell’attività. Chiudere la propria partita Iva, non ha un costo, si tratta infatti di un’opzione messa a disposizione dei lavoratori in formula gratuita. Chiaramente se ci si rivolgerà a un professionista del settore, a quel punto andrà pagato il consulente di riferimento e bisognerà mettere in conto il costo della consulenza.
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