È in arrivo una grande novità per le partite IVA forfettarie, che, da gennaio, dovranno fare i conti con un nuovo onere. Di cosa si tratta?
L’Agenzia delle Entrate ha comunicato che, dal prossimo anno, l’obbligo di fatturazione elettronica scatterà per tutti, anche per i forfettari, indipendentemente dai guadagni percepiti.
In particolare, nella FAQ n. 150 del 22 dicembre 2022, l’Ente ha sottolineato che non sarà più in vigore il limite dei 25 mila euro ma che la fatturazione elettronica interesserà, dal 1° gennaio 2024, tutti i soggetti che svolgono attività d’impresa, arte o professione, senza alcun tipo di deroga di natura soggettiva.
La fattura elettronica va emessa in seguito a operazioni di cessione di beni e prestazioni di servizi, compiute tra soggetti residenti o stabiliti in Italia.
La documentazione deve essere prodotta sia nell’ipotesi in cui la cessione del bene o la prestazione di servizio coinvolga due soggetti Iva (si tratta delle cd. operazioni “B2B”, ossia “Business to Business“) sia nelle ipotesi in cui le operazioni riguardino un operatore Iva e un consumatore finale (ossia le cd. operazioni “B2C”, “Business to Consumer“).
La fattura elettronica si distingue dalla fattura cartacea per due caratteristiche sostanziali:
Dopo la ricezione della fattura dal Sistema, da parte dell’emittente, scattano una serie di accertamenti, con lo scopo di controllare:
Se l’accertamento ha esito positivo, il Sistema di Interscambio:
Nella ricevuta di consegna viene specificato anche il nome assegnato al file da colui che l’ha redatta. Sono, infine, inseriti un numero identificativo univoco per il file della fattura e il cd. hash, cioè un codice che tutela l’integrità del file.
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